Delamont 4×5

Tornare alla fotografia pura e semplice, spogliata di ogni tecnologia: questo è il concetto di fondo della fotografia con foro stenopeico e questo è anche il progetto che si è proposto un appassionato italiano di fotografia e di fai da te nell’ideare la fotocamera “Delamont”. Si tratta di una fotocamera che, a detta del creatore Maurizio Polese, risponde all’esigenza di non rincorrere più la perfezione tecnologica dell’immagine quanto, piuttosto, ricercarne e mostrarne i limiti, come solo l’immagine stenopeica può fare.

La Delamont montata su cavalletto
La Delamont 4×5 montata su cavalletto

La Delamont 4×5 è una fotocamera a foro stenopeico in legno, realizzata completamente in maniera artigianale che, come suggerisce il nome, utilizza pellicole (o carta) di grande formato; il corpo macchina è costruito in legno di ciliegio finito ad olio, con parti in acciaio brunito, mentre il foro è realizzato su un sottile foglio di rame, mediante elettroformatura galvanica, che ne garantisce l’estrema precisione evitando le tipiche perdite di definizione e di nitidezza che affliggono molte autocostruzioni. I materiali sono, quindi, di assoluto pregio e sono garanzia di robustezza e di una lunga durata dell’apparecchio che, per sua natura, è nato per un utilizzo all’aperto.

La fotocamera con il dorso in legno e con uno chassis standard
La fotocamera con il dorso in legno e con uno chassis standard

Come detto, la Delamont 4×5 è progettata per essere utilizzata con pellicole di grande formato ma, allo stesso tempo, può utilizzare senza problemi anche carta oppure accettare eventuali dorsi per pellicole medio formato, grazie al dorso dimensionato per accettare chassis 4×5 standard. Dalla “fabbrica”, la mcacchina esce assieme al suo dorso sempre in legno di ciliegio all’interno del quale può essere posizionato un foglio di pellicola oppure di carta; il dorso viene tenuto adeso al corpo mediante elastici che devono essere fissati agli appositi ganci in acciaio. Ovviamente, utilizzando uno chassis o un dorso per rulli questi andranno a sostituire quello della macchina e dovranno essere fissati alla stessa maniera: a tal proposito, sono presenti sul corpo delle scanalature che fungono da guida per il corretto posizionamento, onde evitare eventuali infiltrazioni di luce.

L'interno del dorso
L’interno del dorso

Le livelle a bolla
L’attacco filettato e le livelle a bolla

Da notare è la presenza di due livelle a bolla che consentono di verificare il corretto posizionamento (su entrambe i lati) della fotocamera e sono l’unico ausilio alla composizione che, per il resto, va effettuata a stima, in pieno spirito pinhole. Completano la dotazione l’indispensabile attacco filettato per cavalletto e il comando dell’otturatore,il primo in acciaio brunito e il secondo in legno verniciato. Venendo, infine, alle caratteristiche tecniche, il foro stenopeico ha dimensione di 300 micron (su lamina spessa 25 micron) che, considerato il formato dell’immagine e la focale di 65 mm, consente di avere un angolo di ripresa pari a ben 102°. La fotocamera con il suo dorso ha dimensioni di 16x12x7 cm (quindi facilmente trasportabile) per un peso di circa 400g.

Il progetto è in corso da circa un anno e, come confermato da Maurizio Polese, è soggetto a modifiche e miglioramenti per cui consiglio caldamente di seguirne l’evoluzione, ed anche di incoraggiarla, visitando il blog dell’autore da dove è possibile contattarlo direttamente, magari anche per farsi raccontare il curioso aneddoto dal quale deriva il nome della macchina. Per l’acquisto è, inoltre, disponibile l’apposita pagina di Etsy.

In conclusione, si tratta di un prodotto sicuramente da provare, sia per avvicinarsi o rinvigorire il proprio interesse per la fotografia stenopeica sia per il piacere di possedere ed utilizzare un prodotto frutto della creatività nostrana, “Progettata e realizzata con orgoglio a Polcenigo”. Immagini scattate con la Delamont 4×5 possono trovarsi qui.

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