Formato 127…una rinascita?

Chi segue il mercato della fotografia tradizionale si sarà probabilmente reso conto dell’aumentata offerta di pellicola nel formato in rullo 127; per anni, almeno sul mercato europeo, ci si è dovuti accontentare di qualche rimanenza sempre più prossima alla scadenza di pellicola a colori (Maco UCN) o, con non poche difficoltà nel reperimento, del BN fresco prodotto da Efke.

Ora, invece, la stessa Efke si trova con molta più facilità e a prezzi leggermente inferiori e a questa si è aggiunta l’offerta Rollei in bianconero (Retro 80s), negativa colore (Nightbird 800) e financo diapositiva (Crossbird); che non si tratti di operazioni filantropiche ma piuttosto dettate da analisi di mercato credo sia chiaro a chiunque. Come, anche, dal prezzo del singolo rullo risulti evidente che si tratta di una nicchia nella nicchia.

E’ però una nicchia che si è riaperta, e di questo dobbiamo essere soddisfatti; ma quali possono essere le prospettive future? Tutto sommato stiamo parlando di un formato che è il “clone” in scala più piccola del sempiterno rullo 120!

Questo è vero, come è anche vero però che il fotogramma 127 ha un’area da 1,8 a 3 volte (a seconda delle dimensioni) quella del 135, con i vantaggi in qualità e flessibilità che ne conseguono; quindi, lo svantaggio rispetto al 35mm sta essenzialmente nei costi.

C’è da aggiungere, inoltre, che il mercato dell’usato fotografico non ha di certo recepito questo timido segnale di risveglio e, pertanto, le fotocamere 127 si trovano in vendita a prezzi ridicoli, come si addice ad un formato estinto; fra le fotocamere la fanno da padrone, ovviamente dato anche le premesse che diedero origine all’introduzione del formato, le piccole boxcameras e le onnipresenti e semplicissime Kodak Brownie, ma anche autentici pezzi di storia della fotografia come la Kodak Vest Pocket.

Da queste macchine non si possono certo attendere prestazioni di alto livello (tralasciamo, ovviamente, qualunque considerazione sul “manico” del fotografo) date le caratteristiche base di ottiche e otturatori: qui, forse, l’alto costo per rullo rappresenta giustamente un importante deterrente all’avventurarsi nella riscoperta del 127: buttare 5 euro di pellicola perchè la messa a fuoco a stima o il foro invisibile nel soffietto hanno rovinato i fotogrammi non è certo una prospettiva allettante!

A fianco a queste fotocamere, però, convivono pezzi eccellenti in termini di qualità costruttiva e di prestazioni sul campo, nonchè autentici modelli di design; ci riferiamo, in particolare, alle biottiche Rolleiflex Baby e Yaschica 44 e alle poco conosciute reflex Kowaflex ed Exacta.

I risultati e l’appeal di queste fotocamere danno sicuramente un senso all’acquisto e all’utilizzo del costoso rullo e, escludendo la Rolleiflex Baby (malattia di famiglia, evidentemente) si trovano a prezzi abbordabili in ottime condizioni: la Yaschica 44, ad esempio, non soffre per ora della supervalutazione che affligge la sorellona Mat 124.

Il suo Yashinon 60 non è però certo da meno dell’80 che equipaggia la TLR in formato 120, come anche la qualità costruttiva che, anzi, può persino ritenersi superiore (va presa in mano per rendersi conto della solidità ed ergonomia della struttura metallica e della totale assenza di giochi nelle parti in movimento).

Anche la Rolleiflex Baby non fa certo la figura del giocattolino se paragonata alle più grandi Flex e Cord, ma viene pesantemente penalizzata dalle esorbitanti quotazioni he raggiunge, soprattutto se si considera quanto di meno serve per portarsi a casa una Rolleicord.

La piccola Yashica, quindi, rappresenta probabilmente il perfetto punto di equilibrio….ma cosa può offrire?

Anzitutto offre la possibilità di scattare immagini con ambizioni di qualità, e già questo non è poco, e di farlo con una biottica che sta sul palmo della mano (e non è la pubblicità di una nuova compatta digitale!); per i più vanitosi è una grossa occasione per essere ammirati e (forse) invidiati per questo gioiello di design che vi portate al collo, così raro da vedersi in giro (nemmeno questa è una pubblicità di una nuova lomo).

Fondamentalmente, però, una fotocamera di questo tipo è la strada migliore per avventurarsi nella riscoperta di un formato che forse è stato ingiustamente accantonato troppo presto, avendo la possibilità di trarne risultati di alto livello uniti al piacere intrinseco che si ha nell’utilizzare una fotocamera biottica.

Anche le due reflex sopra menzionate offrono queste possibilità, ma non con lo stesso equilibrio fra costi e benefici.

Come sempre, comunque, sta anche a noi amanti della pellicola guidare nel nostro piccolo il mercato: se la domanda cresce, probabilmente l’offerta di pellicola si allarga e riduce i prezzi (al contrario, però, le fotocamere usate salgono di prezzo…compriamo quindi prima quelle!!).

Chi si dichiara “analogico” dovrebbe avere una sorta di obbligo morale nel riportare in vita macchine , formati, tecniche in disuso perché non più funzionali al mercato e questa potrebbe essere una buona occasione!

E dopo il 127……..il 110 🙂

Rispondi