Fotocamere 126 di qualità

Come già visto qualche tempo fa a proposito del formato 110 Pocket,nonostante lo spirito di questi formati di pellicola fosse quello di semplificare la vita per l’utente occasionale a scapito, spesso e volentieri, della qualità, non mancano esempi di apparecchiature dedicate più raffinate delle semplici “punta e scatta”: ci sono fotocamere 126 di qualità che meritano senza dubbio qualche attenzione, visti i prezzi irrisori ai quali si possono trovare oggi e la possibilità di ricaricare agevolmente le cartucce nel formato originale. Senza dimenticare che, ogni tanto, si parla anche di ritorno alla produzione per questo formato. I nomi dei produttori di queste fotocamere sono, come vedremo, di tutto rispetto, così come lo sono le dotazioni ottiche e funzionali di ciascun modello.

Rolleiflex SL26

Rolleiflex SL26
Rolleiflex SL26 con Zeiss Tessar 40/2,8

Visto il marchio che porta non è difficile immaginare come siamo in presenza della fotocamera per formato 126 più costosa mai apparsa sul mercato, prodotta dal 1968 fino all’inizio del 1974. Si tratta di una reflex piuttosto compatta ad ottiche intercambiabili, costruita in pochissimi esemplari vista anche la particolare nicchia di mercato a cui si rivolgeva. Costruita con cura, almeno pari a quella della sorella maggiore SL35 per formato 35mm e dotata, come immaginabile, di ottiche di qualità prodotte da Carl Zeiss non fece però in tempo a sviluppare un vero e proprio sistema: gli obiettivi disponibili rimasero i tre soli previsti al lancio sul mercato, ossia il normale Tessar 40/2,8, un tele Pro-Tessar 80/4 e un grandangolare Pro-Tessar 28/3,2 invero piuttosto raro.

Ghiere di selezione tempi e diaframmi
Ghiere di selezione tempi e diaframmi

La Rolleiflex SL26 è dotata di un affidabile otturatore meccanico Compur con tempi da 1/2 sec a 1/500 sec e posa B a dimostrazione delle opportunità di controllo che questa piccola reflex può offrire; il controllo è esclusivamente manuale ma è disponibile un esposimetro CdS alimentato da una batteria di tipo 625 al mercurio e con indicatore ad ago visibile all’interno del mirino. Il mirino è dotato di immagine spezzata per una messa a fuoco accurata.L’utilizzo è quello classico della reflex, con leva di carica posta sulla destra nel carter superiore, mentre la selezione di tempi e diaframmi, così come la messa a fuoco, sono effettuate agendo sulle apposite ghiere poste sul barilotto dell’ottica. E’ presente anche una slitta flash con contatto a caldo, ma nessun automatismo particolare sul lampeggiatore. Come tutte le fotocamere 126 il caricamento della pellicola è a prova di errore e in questo caso avviene avviene aprendo lo sportello posteriore (che praticamente costituisce l’intero dorso) e inserendo la cartuccia nell’unica posizione possibile; il conteggio delle pose avviene mediante finestrella posta sul dorso, che mostra la carta protettiva della pellicola e il relativo numero di fotogramma.

Il dorso apero
Il dorso aperto

La slitta hot shoe sul pentaprisma
La slitta hot shoe sul pentaprisma

Rollei A26

Rollei A26Sempre dalla casa tedesca una fotocamera più semplice nell’utilizzo ma con una dotazione ottica di tutto rispetto. La Rollei A26 è una piccola compatta automatica con la classica apertura a slitta contestuale all’avanzamento della pellicola e al riarmo dell’otturatore; all’apertura della fotocamera fuoriesce un obiettivo retrattile che è il vero pezzo forte di questo modello: un normale Carl Zeiss Sonnar 40/3,5 a quattro elementi.

La Rollei A26 è completamente automatica, con esposizione gestista da un esposimetro CdS che comanda l’otturatore centrale Prontor con coppie programmate da 1/250 sec f/22 a 1/30 sec f/3,5 e rilevamento automatico della sensibilità della pellicola inserita (tramite le linguette plastiche sulla cartuccia) da 50 a 400 ISO; l’unica funzione manuale è la messa a fuoco a zone, che si effettua agendo sulla ghiera posta sulla corona esterna del barilotto. All’interno del mirino, oltre alle guide per i bordi del fotogramma sono presenti indicazioni luminose a LED per segnalare la scarsità di illuminazione.

Per inserire la cartuccia, le due parti della fotocamera devono essere separate, mediante apposito tasto che sblocca il meccanismo di riarmo dell’otturatore e permette alla parte esterna della fotocamera di separarsi da quella interna.

L'obiettivo Sonnar 40/3,5
L’obiettivo Sonnar 40/3,5

La A26 aperta per l'inserimento della cartuccia
La A26 aperta per l’inserimento della cartuccia

La fotocamera veniva commercializzata con un flash dedicato (Rollei C26) ad innesto laterale del tutto simile a quanto avviene per le Olympus serie XA; l’innesto del flash agisce sulle impostazioni del programma di scatto.

Minolta Autopak 700

Minolta Autopak 700Introdotta nel 1965 e coeva di alcuni modelli Hi-Matic 35mm, ne riprende forme, caratteristiche ed elementi di qualità; si tratta di una compatta a telemetro con esposizione manuale o programmata mediante esposimetro CdS. L’ottica fissa è un quattro elementi Rokkor 38/2,8 direttamente derivato da quelli che equipaggiano le fotocamere Minolta per il formato 135. La particolarità della fotocamera, oltre al telemetro, sta nella possibilità di utilizzarla sia in manuale che con le classiche priorità tempi e diaframmi oppure in modo totalmente automatico; la selezione del modo di esposizione si effettua agendo sulle ghiere di selezione di tempi e diaframmi poste sul barilotto dell’ottica; i tempi selezionabili vanno da 1/30 sec a 1/250 sec (divisi in soli quattro step) più la posa B, le aperture da f/2,8 a f/22.

Il carter superiore e le ghiere di selezione tempi e diaframmi
Il carter superiore e le ghiere di selezione tempi e diaframmi

Il mirino mostra i controni dei frame, il telemetro e l’indicazione ad ago dell’esposizione; il telemetro, nonostante la base abbastanza ridotta risulta ben visibile nel mirino ed è assolutamente preciso. L’avanzamento della pellicola avviene mediante leva di carica (che riarma contestualmente l’otturatore) posta sul dorso della fotocamera; il contapose è costituito dalla carta protettiva della pellicola visibile tramite finestrella sul dorso. La Autopak 700 è interamente costruita in metallo e dimostra solidità e manegevolezza che unite all’ottima qualità dell’ottica Rokkor (in particolar modo nel bianconero) ne fanno un ottimo mezzo da portare sempre con sè. Le dimensioni sono leggermente superiori alle Hi Matic più compatte per il formato 135.

Il dorso con contapose e leva di carica
Il dorso con contapose e leva di carica

Kodak Instamatic 500

Kodak Instamatic 500Da parte di Kodak, inventore del formato 126, non poteva certo mancare una proposta di qualità superiore rispetto a quella tipica delle macchine della linea Instamatic; uno dei modelli più completi è rappresentato da questa Instamatic 500, fotocamera compatta dotata di completi controlli manuali di esposizione. La 500 è costruita in metallo con inserti in plastica, decisamente robusta e compatta, ed è dotata di un’ottica di grande qualità Schneider Kreuznach Xenar 38/2,8 parzialmente retrattile e di un otturatore centrale Compur con tempi da 1/30 sec a 1/500 sec più la posa B.

Pulsante di scatto e ghiere di controllo sul barilotto
Pulsante di scatto e ghiere di controllo sul barilotto

L’ottica è, come detto, retrattile e viene portata in modalità di funzionamento premendo un tasto posto sul fondello della fotocamera; sul barilotto sono presenti le ghiere di selezione dei tempi e dei diaframmi e quella di messa a fuoco. Il pulsante di scatto è posto sul carter superiore (dove trova alloggio anche la slitta per flash a contatto caldo) ed è dotato di presa filettata per l’attacco dello scatto flessibile. L’inquadratura avviene mediante mirino galileiano nel quale sono riportate le indicazioni per la correzione di parallasse ed è visibile tramite ago la lettura dell’esposimetro non accoppiato, una unità al Selenio Gossen sovradimensionata per aumentarne la vita utile; il fatto che sia disaccoppiato dal sistema di esposizione evita, comunque, che l’esaurimento della cella al selenio sia di pregiudizio al funzionamento della fotocamera.

Il dorso della Instamatic 500
Il dorso della Instamatic 500

Leva di carica e pulsante estrazione dell'ottica
Leva di carica e pulsante estrazione dell’ottica

La leva di carica è posta sul fondello della fotocamera, posizione insolita ma che all’utilizzo risulta molto pratica e veloce; nel fondello è presente anche l’attacco filettato per il cavalletto che, unito a quello per lo scatto flessibile e alla presenza della posa B ne fa una macchina particolarmente adatta per le lunghe esposizioni. Fra le altre caratteristiche, da segnalare anche la presenza di una presa Synchro per flash oltre alla slitta a caldo, soluzione insolita e tipica di fotocamere di tipo professionale.


In tutti i modelli sopra riportati sono presenti caratteristiche funzionali che vanno ben oltre i classici canoni per cui è nato e si è sviluppato il formato 126, e lo stesso può dirsi per la qualità delle ottiche fornite; sono tutti modelli che non hanno avuto grande diffusione (la più venduta è probabilmente la Rollei A26 con circa 170.000 esemplari, cinque volte quelli della Rolleiflex SL26) il che ne fa fotocamere che potrebbero diventare particolarmente ambite qualora il formato 126 tornasse in produzione nel prossimo futuro. Da ricordare, infine, che esitono alcuni altri modelli di fotocamere 126 di qualità, quali le reflex  Kodak Instamatic Camera e Contaflex 126 o la telemetro Minolta Autopak 800.

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