Fujifilm Instax Mini Monochrome

Fujifilm continua a credere molto nel formato Instax e sicuramente sarà supportata in questo da un trend di vendita che è segnalato in continua ascesa e che rappresenta ormai una parte molto consistente del fatturato dell’azienda; non stupisce quindi che periodicamente rilasci nuovi aggiornamenti delle sue fotocamere e che le pellicole Instax siano molto facili da reperire anche in quei negozi che non trattano più materiale analogico da tempo; recentemente, però, un bello scossone è stato dato al mondo Instax con tre annunci in rapida successione:

  • La nuova pellicola Instax Mini Monochrome, che riporta in auge il bianconero istantaneo
  • Un nuovo formato istantaneo quadrato con relativa fotocamera, che Fuji rilascerà nel corso del 2017
  • L’uscita della prima istantanea di Leica, la Sofort, in contemporanea con la nuova pellicola mini monocromatica

Da pochi giorni disponibile, la Instax Mini Monochrome sembra essere una prima risposta a quanti si lamentavano della scomparsa, con le Fujifilm FP3000, della pellicola istantanea bianconero dal catalogo della casa giapponese: certo, non è la stessa cosa, soprattutto per il formato piccolissimo ma se il successo commerciale fosse rilevante non è da escludere che Fujifilm abbia in mente ulteriori passi.

L carta protettiva riporta Color film
La carta protettiva riporta Color film

Intanto c’è da dire che la nuova pellicola esce con due differenti confezioni, una a marchio Fujifilm ed una a marchio Leica (dedicata alle Sofort menzionate sopra), un po’ come le Instax classiche possono trovarsi col logo dell casa madre o col brand Polaroid; la confezione risulta più sobria rispetto a quella delle pellicole colore, quasi a dare un’idea di maggiore professionalità, e non esiste al momento la confezione doppia da 20 scatti. Aprendo la scatola, però, abbiamo una piccola sorpresa: l’involucro plastico protettivo è quello della Instax colore! Probabilmente, visto che attualmente sta circolando solo il primo batch di produzione, Fujifilm non ha avuto il tempo di preparare la busta corretta, poco male.

Tecnicamente non c’è molto da dire: si tratta di una pellicola istantanea di tipo integrale monocromatica, con sensibilità pari a 800 ISO (come le sorelle a colori); la dimensione del frame è di 8,6 x 5,4 cm mentre quella dell’immagine è pari a 6,2 x 4,6 cm. Il tempo di sviluppo verificato nel corso di questa prima prova è di circa un minuto e risulta leggermente più lungo rispetto a quello della Instax Mini a colori; la stabilizzazione definitiva dell’immagine si raggiunge in circa tre minuti.

Non resta quindi che caricare la pellicola su una macchina o un dorso compatibile e provarla anche se le attuali limitazioni degli apparecchi disponibili per il formato rende il tutto un po’ aleatorio vista la quasi totale assenza di configurazioni manuali; le fotografie qui riportate sono state scattate con una Instax Mini 90 per poter disporre, almeno, dell’esclusione del flash e di una parziale compensazione dell’esposizione.

Un controluce facile
Un controluce facile

Passeggiando in una giornata tardo autunnale con un po’ di nebbia a terra e nuvole in cielo si dovrebbero trovare diversi soggetti interessanti da immortalare su pellicola bianco e nero ma subito ci scontriamo con i problemi di esposizione delle fotocamere Instax, che tendono rapidamente a bruciare le alte luci: poco male, in teoria dovremmo riuscire a fare degli ottimi controluce trovando il soggetto giusto! Il nero sembra abbastanza corposo, mentre la pellicola riesce a cogliere anche qualche gradazione di grigio nel cielo (vedi immagine a lato); la nitidezza pare invece latitare un poco: Fujifilm non ha rilasciato alcuna informazione sulla risolvenza della pellicola ma si assume che non sia diversa da quella della Mini color; tuttavia, a parità di fotocamera e di soggetto, quest’ultima sembra più definita anche se non di molto.

Anche la taglia dell’immagine non aiuta di certo a valutare al meglio la capacità della pellicola e il giudizio resta quindi sospeso.

Controluce con dettaglio
Controluce con dettaglio

Di certo se si vuole aggiungere un po’ di dettaglio, senza comunque fare miracoli, bisogna intervenire sull’esposizione (il famoso L/D delle fotocamere Polaroid) ed aumentare di almeno uno stop: si comincia così a recuperare un po’ di tonalità anche nelle immagini di forte contrasto. Le alte luci rimangono bruciate ma i grigi cominciano ad emergere nelle zone più scure: sicuramente la risposta alla sovraesposizione, per lo meno con le fotocamere Instax attuali, è uno dei fattori da studiare per poter gestire al meglio la nuova Instax Mini Monochrome.

L’immagine sotto mostra accostate una esposizione normale ed una effettuata con il comando L+ della Instax Mini 90: si vede chiaramente come la sovraesposizione migliori sensibilmente la resa dinamica (anche se forse L+ è troppo in questo caso) lasciando sostanzialmente immutate le alte luci ed aumentando sensibilmente il dettaglio nelle zone d’ombra. Ancora, miracoli non se ne possono ottenere da immagini di così ridotte dimensioni e quindi, a nostro parere, c’è comunque da ritenersi soddisfatti della flessibilità mostrata; è importante ricordarsi, infatti, che l’uso e la fruizione della Instax Mini Monochrome non è certo sovrapponibile a quello di una normale pellicola bianconero e, di conseguenza, anche le attese devono essere ricalibrate.

Esposizione standard (sx) e L+ (dx)
Esposizione standard (sx) e L+ (dx)

Queste altre due immagini, invece, mostrano la differenza fra uno scatto standard ed uno effettuato con la sovraesposizione L della Instax Mini 90; una sovraesposizione minore rende più omogenei i toni dell’immagine a scapito forse di un po’ di dettaglio:

Esposizione standard
Esposizione standard

Esposizione variata L
Esposizione variata L

Detto questo ed imparando ad apprezzare il formato per quello che è saremo in grado di ricavare le nostre soddisfazioni e lavorando sull’esposizione, magari, anche di estrarre qualche piccolo (è proprio il caso di dirlo!) lavoro interessante; l’accoppiata pellicola-fotocamera, comunque, non rifugge alle classiche fotografie del “bianconerista”:

ALberi nella nebbia, un classico per il BN
Alberi nella nebbia, un classico per il BN

Riflessi, altro classico
Riflessi, altro classico

Scatto con flash
Scatto con flash

Al netto delle condizioni ambientali nelle quali si è svolta questa prova (appena possibile aggiungeremo anche qualche immagine scattata in piena luce e relative considerazioni), si possono comunque fare delle considerazioni valide per meglio comprendere le opportunità offerte da questa pellicola:

  • Le ridotte dimensioni della Instax Mini Monochrome non ci permettono di valutarne appieno la capacità tonale ed il grado di dettaglio
  • Le limitazioni delle fotocamere disponibili probabilmente non permettono di estrarre il meglio dalla pellicola in termini di risposta all’esposizione
  • La pellicola mostra comunque di tollerare bene le sovraesposizioni
  • Non sono state rilevate particolari dominanti nelle immagini, come invece visto in altre prove
  • La instax Mini Monochrome ci consente comunque di tornare a scattare con una istantanea bianconero ad un prezzo tutto sommato contenuto

Se questa nuova pellicola avrà successo, come è prevedibile, non resta che augurarsi due cose da parte di Fujifilm: l’introduzione di una fotocamera con caratteristiche avanzate in termini di esposizione e di controlli (e forse anche di qualità ottica) e la possibilità di avere questa emulsione anche nel formato Instax Wide, sicuramente più appagante ed in grado di garantire maggiore qualità soprattutto per gli scatti in bianco e nero.

La Instax Mini Monochrome è in vendita nel pack singolo da 10 pose ad un prezzo medio (online) di 12,50 EUR.

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