Il processo K14

La pellicola invertibile Kodachrome ha accompagnato momenti indelebili nella storia della fotografia, grazie alle storiche immagini che sono state scattate su questa pellicola, scelta da molti grandi fotografi per le sue eccezionali qualità nella resa cromatica, nitidezza e stabilità del supporto; essendo un prodotto universalmente conosciuto, non vi è certo il bisogno di starne qui a ripercorrere la storia mentre quello che mi pare interessante è fare un piccolo approfondimento sul processo di sviluppo della Kodachrome, universalmente noto come processo K14.

La scatolina rispedita da Kodak con le diapositive
La scatolina rispedita da Kodak con le diapositive

Molti di noi ricordano sicuramente la bustina gialla da spedire al laboratorio autorizzato con all’interno la pellicola da sviluppare e la altrettanto gialla scatolina che dopo un po’ tornava indietro con le diapositive sviluppate e intelaiate; questo perchè il processo K14 non è mai stato rilasciato in versione “casalinga” con kit del tipo di quelli attuali per E6, ma è sempre rimasto appannaggio esclusivo dei laboratori, che negli anni si sono via via ridotti fino alla cessata attività dell’ultimo rimasto (Dwayne Photo negli USA). La Kodak aveva invece cessato la produzione della pellicola circa un anno prima.

Ad oggi si trovano ancora in giro alcuni stock di Kodachrome, e diversi amatori le sviluppano in bianconero (è infatti a tutti gli effetti una pellicola in bianconero), mentre qualche temerario si cimenta nel ricreare il K14 a casa. Giusto per conoscere un po’ meglio questo storico processo, vogliamo farne qui una rapida trattazione, rimandando per eventuali approfondimenti alle risorse reperibili online. Per meglio comprendere i vari passaggi, è importante ricordare che la pellicola Kodachrome è costituita da quattro strati in quest’ordine: sensibile al blu – filtro giallo – sensibile al verde – sensibile al rosso.

Il processo K14 è schematicamente suddiviso nei seguenti passaggi:

  • Rimozione remjet
  • Primo sviluppo BN
  • Esposizione al rosso
  • Sviluppo ciano
  • Esposizione al blu
  • Sviluppo giallo
  • Sviluppo magenta
  • Bagno di condizionamento
  • Sbianca
  • Fissaggio

Ciascuno di questi passaggi è inframezzato da un lavaggio e/o un’asciugatura, e la durata complessiva del trattamento si avvicina ai 40 minuti prima di avere la pellicola pronta per essere tagliata e intelaiata.

Tutte le composizioni indicative riportate nelle tabelle seguenti sono reperibili nelle schede di sicurezza dei prodotti e su testi specifici (ad esempio “The chemistry of Photography” di David Rogers, RSC Publishing) e sono  riferite a % in peso della soluzione di lavoro.

Primo Sviluppo (2 min)

Dopo il breve passaggio di rimozione dello strato protettivo remjet, la pellicola è sottoposta ad un primo passaggio di sviluppo bianconero, il quale consente la formazione dell’immagine latente o meglio di tre immagini latenti sovrapposte, ciascuna su uno degli strati della Kodachrome. Lo sviluppo ha una durata piuttosto breve ed è la base su cui lavora attualmente chi sviluppa le rimanenze di kodachrome per ottenere immagini in bianconero (l’immagine che si crea in questa fase è negativa).

La composizione del bagno di sviluppo è la seguente:

Carbonato di sodio  1-5
Bicarbonato di sodio  1
Idrochinone  1

 

 

 

Il primo sviluppo è seguito da una fase di lavaggio della durata di 1 minuto.

Esposizione al rosso

Dopo il primo sviluppo, lo strato sensibile al rosso (quello più vicino al supporto) viene esposto ad una luce rossa in maniera che tutti gli alogenuri presenti e non trasformati dallo sviluppo bianconero vengano esposti alla luce. La luce è opportunamente filtrata per non impressionare gli altri due strati della pellicola.

Sviluppo ciano (2 min)

Una volta esposto tutto lo strato sensibile al rosso, il bagno di sviluppo ciano consente. Anche questo passaggio è seguito da un lavaggio della durata di 2 minuti.

La composizione del bagno di sviluppo ciano è la seguente:

 Solfato di sodio  1-4
 Solfito di sodio  1-5
 Idrossido di sodio  1
 4-(N-ethyl-N-2-hydroxyethyl)-2-methylphenylenediamine solfato  0,95

Esposizione al blu

Analogamente a quanto visto per l’esposizione al rosso, in questo passaggio si impressionano gli alogenuri ancora presenti nello strato sensibili al blu (il più alto dei tre strati) mediante l’esposizione a luce blu. Fra questo strato e quello sottostante è presente uno strato di filtrazione giallo che permette di limitare l’esposizione al solo strato superiore.

Sviluppo giallo (3 min)

Anche con questo bagno si crea un’immagine positiva per reazione fra lo sviluppo colore ossidato e il copulante giallo che ne caratterizza il colore. Il bagno è seguito da un lavaggio della durata di 2 minuti.

Lo sviluppo giallo è combinazione di tre soluzioni, la cui composizione è riassunta nella tabella sottostante:

Soluzione A
2-(p-carboxyphenoxy)-2-pivaloyl-2′,4′-dichloroacetanilide 100
Soluzione B
2-methylpentane-2,4-diol 15
Soluzione C
Idrossido di sodio 18

Sviluppo magenta (4 min)

Lo sviluppo magenta è una delle fasi più critiche del processo K14 in quanto qualsiasi imperfezione nella riuscita di questo bagno si ripercuote inevitabilmente sull’equilibrio cromatico e sulla stabilità dei colori nell’immagine finale. Il bagno agisce sullo strato intermedio della pellicola, sensibile al verde, nel quale, non potendo esporre alla luce gli alogenuri, si procede per via chimica mediante nucleazione. Le reazioni sono, poi, le stesse già descritte per gli altri sviluppi colore e portano alla formazione dello strato di colorazione magenta. Il bagno è seguito da un lavaggio della durata di 3 minuti.

La composizione dello sviluppo magenta è la seguente:

Carbonato di sodio 5
Solfato di sodio 5
Bicarbonato di sodio 1
Idrossido di sodio 1
 4-(N-ethyl-N-2-methanesulfonylaminoethyl)-2-methylphenylenediamine 1

Condizionamento (1 min)

Il bagno di condizionamento è un pretrattamento protettivo del successivo bagno di sbianca, grazie all’azione dell’EDTA che rimuove i composti ferrosi e metallici residui. La composizione indicativa è la seguente:

Potassio solfito 4
EDTA 1
1-thioglycerol 0,1

Sbianca (5 min)

Come nei noti processi C41 ed E6, la sbianca è il bagno che permette di trasformare l’argento metallico presente nella pellicola nuovamente nel suo stato di alogenuro. Essendo un bagno delicato e sensibile alla presenza di composti ferrosi, la sua efficacia è preservata dal precedente bagno di condizionamento. In questa fase viene anche rimosso il non più necessario filtro giallo posto fra lo strato ciano e quello magenta.

Bromuro d’ammonio 15
Nitrato di potassio 1-5
Acido ferrico ammonico EDTA 20
Acido bromidrico 1-5
Acido acetico 1-5

Fissaggio (3 min)

Il fissaggio completa le operazioni di creazione del positivo colorato eliminando tutti gli alogenuri di argento ricreati dall’effetto del bagno di sbianca. E’ seguito a sua volta da un ultimo lavaggio della durata di 2 minuti.

Tiosolfato d’ammonio 60
Bisolfito di sodio 5
Ammonio solfito 1-5
Sodio solfito 1-5
EDTA 1

Risciacquo finale (1 min)

Lo scopo di questo ultimo bagno è analogo al passaggio nell’imbibente nel tradizionale sviluppo in bianconero in quanto grazie ad una componente siliconica che si distribuisce sulla superficie della pellicola, permette di avere una asciugatura uniforme senza la formazione di aloni o macchie che potrebbero inficiare la visione dell’immagine. Il bagno è seguito da un’ultima fase di asciugatura rapida ad aria della durata di 6 minuti. La composizione del bagno di risciacquo finale è la seguente:

Organo-silicone 1-5
Glicole dipropilenico 1-5
Tensioattivi non ionici 1
1,2-benzoisothiazolin-3,one 0,5

Kodachrome USA

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