Lomography CN800

La CN800 nel tri-pack formato 120
La CN800 nel tri-pack formato 120

La Lomography CN800 è il tipo di pellicola per la quale la maggior parte degli scatti sono eseguite con toycameras (della stessa Lomography e non), rendendo quindi non facile farsi un’idea precisa di qualità e difetti e, magari, evidenziando soprattutto questi ultimi; vale quindi forse la pena fare qualche prova con un sistema più performante e preciso per vedere fin dove ci si può spingere con una pellicola di questo tipo in termini di qualità di immagine ed affidabilità. Ciò è utile vista anche la attuale penuria di pellicole colore ad alta sensibilità: dal lato consumer resta qualche Fujifilm Superia 1600 (le Xtra 800 sono invece rarissime), mentre come pellicole professional le poche Kodak Portra 800 rimaste raggiungono spesso cifre ingiustificabili; resta la possibili di sottoesporre, con buoni risultati, le 400 Asa ma, perchè non vedere come si comporta una pellicola presunta nativa a 800 Asa? Certo, non è super economica, essendo offerta generalmente in pack da tre films con un prezzo unitario di quasi 5 euro per il caricatore 135/36 e 5,60 euro per il rullo 120 (tuttavia, approfittando delle periodiche promozioni è possibile prenderle a prezzi inferiori).

Qui ci occupiamo della versione in formato 120, che appare prodotta in Cina, mentre la versione in 135 è accreditata essere un rebranding di una qualche emulsione “Made in U.S.A.” (Kodak?); su chi produca la pellicola non ci sono certezze ma di certo fino a poco tempo fa in territorio cinese solo la Lucky era attrezzata per un tale tipo di produzione; probabilmente queste pellicole provengono proprio da lì, magari prodotte in esclusiva per Lomography.

Lomography CN800 scattato con Holga

Per questa prova d’uso (come sempre, le comparazioni scientifiche lasciamole agli scienziati!) è stata utilizzata una fotocamera Mamiya RB67 in maniera da poter sfruttare una elevata qualità e precisione ottica e poter valutare realmente quanto la pellicola può dare.Come detto, queste pellicole sono una manna per le toy cameras che beneficiano dell’alta sensibilità, ma tutte le aberrazioni cromatiche introdotte dalle lenti in plastica falsano inevitabilmente qualsivoglia valutazione sulla resa effettiva. Si veda lo scatto a lato, preso con una fotocamera Holga e sviluppato nelle medesime condizioni dei successivi. Sono stati utilizzati tre rulli per valutare il comportamento anche nelle sovraesposizioni e nelle sottoesposizioni, benchè la latitudine di posa delle negative colore di questo tipo solitamente non fa emergere particolari variazioni per push/pull di 1 o 2 stop , soprattutto in sovraesposizione. I rulli sono stati sviluppati tutti nel medesimo batch con chimica C41 ed una stampa RA4 è stata effettuata da uno dei fotogrammi esposti alla sensibilità nominale.

Il destino del 90% delle negative colore è quello di essere scansionate per poi eventualmente essere stampate in inkjet o similari, ma una stampa RA4 permette comunque di dare un’idea più precisa della reale resa, al netto delle correzioni operabili in post produzione (anche le scansioni, comunque, sono prese as-is da file RAW).

Scatto a 800 Asa
Scatto a 800 Asa

Subito da un primo sguardo ai negativi è evidente come usando buone ottiche la fedeltà cromatica e la precisione sono buone, molto più buone di quello che il supposto target della Lomography CN800 indurrebbe a pensare; in una ripresa in luce diurna si può contare su una resa fedele e degna di pellicole di maggior blasone.

Il dettaglio al 100% è forse il punto più critico rispetto ad una pellicola professionale e qui la differenza si percepisce anche in termini di apparente maggiore granulosità; la grana aumenta se esposta a 400 Asa (di molto rispetto a una Portra nativa ad esempio) mentre rimane sostanzialmente sullo stesso livello ad 800 e 1600 Asa. Siamo comunque nella norma e di certo una stampa fino a 24×30 non dovrebbe risentirne un granchè; di certo, per un uso comune fotoamatoriale, non rappresenta assolutamente un problema.

In sovraesposizione il risultato è ovviamente quello di una maggiore saturazione dei colori, ma non al punto da rendere irrealistica la scena ripresa; la sovraesposizione non ha comunque particolarmente senso, essendoci dispobilità di pellicole ben migliori a 400 Asa nativi e di pari prezzo (Kodak Portra 400); sottoesponendo a 1600 Asa i colori tengono ancora in  maniera piuttosto fedele anche se si avverte una leggera slavatura soprattutto nelle tinte medie; la granulosità, come detto, resta invariata rispetto ad una esposizione normale

Scatto a 400 Asa
Scatto a 400 Asa

Scatto a 1600 Asa
Scatto a 1600 Asa
Scatto a 3200 Asa
Scatto a 3200 Asa

Salendo ancora di uno stop, continua l’effetto sui colori (non sui neri) ed aumenta sensibilmente anche la granulosità, ma il risultato resta comunque accettabile: se si sviluppa da soli, agendo sul tempo di sviluppo si riesce a compensare la variazione e a limitare gli effetti negativi quasi al punto da rendere indistinguibile la sottoesposizione. Se la maggior parte delle condizioni di ripresa in cui saremo coinvolti, invece, consentirà di avere sufficiente sensibilità a 1600 Asa, nessun intervento in sviluppo sarà necessario per ottenere un risultato sostanzialmente corretto.

Si può quindi affermare che la Lomography CN800 può dare risultati migliori di quelli che ci si può aspettare, soprattutto se usata con buone apparecchiature ed esposta e processata correttamente: questa è sicuramente una buona notizia per chi ha fame di pellicole colore ad alta sensibilità e vede la scelta ormai ridotta al lumicino; chiaramente, ci troviamo di fronte ad un prodotto che non ha ambizioni professionali ma che, comunque, può andare ben oltre al solo ambito toy/plastic cameras posizionandosi stabilmente nelle disponibilità del fotoamatore anche evoluto. La pellicola è assolutamente consigliabile per tutti quei casi dove non si vuole sottoesporre pellicole a sensibilità inferiore.

Come accennato in precedenza, è stata effettuata anche una prova di stampa RA4 in formato 18×24 da uno dei fotogrammi esposti a sensibilità nominale (qui sotto) ed il risultato è stato soddisfacente in termini di resa cromatica, grana e tenuta del dettaglio, operando solo minime filtrazioni correttive.

Lomography CN800

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