Maco Eagle TCS

Con questa inauguriamo una serie di prove d’uso di pellicole concepite per la videosorveglianza, cercando di valutarne le principali caratteristiche e l’applicabilità ad un utilizzo in campo fotografico amatoriale. La prima prova è dedicata alla Maco Eagle TCS, una pellicola negativa a colorinata per essere utilizzata nelle apparecchiature di tipo autovelox o in impianti di controllo delle infrazioni semaforiche; ma perchè scegliere una pellicola di questo tipo per scattare normali fotografie?

Se consultiamo i fogli informativi del produttore scopriamo che alcune delle caratteristiche fondamentali di questo genere di pellicola sono in realtà molto appetibili anche per il fotoamatore:

  • elevata latitudine di posa
  • bilanciamento corretto sia in luce ambiente che artificiale
  • sensibilità prossima all’infrarosso
  • vasta gamma tonale
  • elevata risoluzione
  • resistenza potenziata ai graffi

Chiaramente qualità come queste non possono che essere appetibili ed ecco quindi che la risposta alla domanda viene da sola.

La Maco Eagle TCS è disponibile esclusivamente in formato 35mm e viene venduta direttamente dal produttore (dal sito Macodirect) in bobine da 8,5 a 30,5 metri; in Italia la si può trovare anche in caricatori 135 da 20 pose commercializzata da Six Gates Film con il nome Senna 640. Si tratta di una emulsione colore con sensibilità nominale compresa fra 400 e 800 ASA destinata ad essere processata nella normale chimica C41; per questa prova sono state effettuate riprese con una fotocamera Voigtlander Bessa R sia in esterni che interni, valutando la resa con luce diurna o tungsteno e settando la sensibilità al valore medio di 640 ASA. La pellicola è stata poi sviluppata con i bagni del kit C41 Rollei Colorchem, prima di procedere alle scansioni e alla stampa RA4 di alcuni fotogrammi.

Una delle caratteristiche citate nel datasheet, ossia il supporto irrobustito, si nota subito appena estratta la pellicola dal caricatore: anche al tatto la striscia di negativo risulta infatti essere più rigida del solito e si ha la percezione anche di uno spessore maggiore; il tutto è poi confermato dalla maggiore resistenza che oppone al momento del taglio della coda. Una volta terminato lo sviluppo, invece, ci troviamo di fronte ad un supporto decisamente scuro dovuto ad una maschera di fondo decisamente pesante, elemento che si riscontra anche in altre pellicole di sorveglianza.

640 ASA luce diurna
640 ASA luce diurna

La prima cosa che subito si nota andando a visionare i fotogrammi sviluppati è la fedeltà cromatica, che potrebbe anche essere inaspettata vista la destinazione d’uso normale della pellicola: in esterni la Eagle TCS ben si comporta e l’immagine qui a fianco è stata stampata RA4 senza alcuna difficoltà di filtratura salvo una minima correzione. L’esposizione a 640 ASA sembra garantire all’emulsione un bilanciamento ottimale, come parzialmente (anche se non direttamente) confermato ad una attenta lettura del datasheet. Questo è vero per lo meno nelle riprese in esterni e con luce sufficiente: in queste condizioni, anche la grana si mantiene a livelli piuttosto contenuti e la pellicola è in grado di risolvere anche dettagli e trame complessi (vedi la griglia radiatore a lato).

In questo caso si può quindi contare su una pellicola in grado di garantire l’uso di tempi rapidi anche a diaframmi abbastanza chiusi, a vantaggio della fotografia d’azione (d’altronde, è un po’ anche lo scopo per cui viene prodotta…).

800 ASA luce diurna
1600 ASA luce diurna

La sottoesposizione a 1600 ASA in luce diurna non produce apprezzabili variazioni nella resa cromatica e nemmeno un sensibile aumento della granulosità, restituendo un’immagine sostanzialmente fruibile come quella esposta alla sensibilità nominale; si nota giusto una leggera desaturazione dei colori ma entro livelli ancora rimediabili in fase di elaborazione della stampa.

Al diminuire della luce disponibile, invece, il comportamento della Maco Eagle TCS tende a diventare meno preciso, con la comparsa di una leggera dominante e l’aumento della grana soprattutto nelle zone più scure: l’effetto è evidente ingrandendo il negativo ma anche la scansione (per la quale la pellicola è teoricamente ottimizzata) evidenzia questo comportamento.

640 ASA luce attenuata
640 ASA luce attenuata

640 ASA luce serale
640 ASA luce serale

Il problema, ovviamente, è visibile soprattutto in immagini con grandi aree uniformi e anche nel caso in cui vi siano colori tendenti al blu ma resta comunque tollerabile se si considera che si sta utilizzando la pellicola al di fuori del suo ambito di impiego tradizionale; in condizioni di luce scarsa, in ogni caso, non è paragonabile a quanto può produrre una emulsione quale la Kodak Portra 800 ma è anche meno precisa della Lomography CN 800 recentemente testata.Nel caso di fotogrammi ricchi di particolari, il tutto viene attenuato e fino a ingrandimenti attorno al 18×24 non se ne ha alcuna evidenza.

320 ASA luce diurna
320 ASA luce diurna

Se sovraesposta, invece, tende a saturare i colori più chiari e ad aumentare il contrasto e, conseguentemente, la percezione di granulosità. La sovraesposizone non è comunque il motivo per cui si potrebbe scegliere una pellicola del genere dato che la disponibilità di emulsioni decisamente migliori sotto ogni aspetto a sensibilità medio basse è fortunatamente piuttosto ampia.

640 ASA luce artificiale
640 ASA luce artificiale

Per quanto riguarda il bilanciamento del bianco in luce artificiale, il comportamento non è esattamente quello descritto dal produttore ma è pur vero che le dominanti sono attenuate rispetto a quelle che si ottengono solitamente con un normale negativo colore per luce diurna (la fotografia a destra non ha subito alcuna correzione o filtratura): questo può essere un elemento utile se si pratica fotografia urbana notturna, dove avere una maggiore fedeltà cromatica anche in presenza di sole fonti luminose artificiali rappresenta un discreto vantaggio.

Rimanendo nell’ambito della fotografia con lunga esposizione, il produttore dichiara che non insorge il noto difetto di reciprocità per tempi di esposizione compresi fra 1/10.000 sec e 1 sec, ma non fa menzione alcuna delle variazioni di esposizione da apportare per i tempi più lunghi; dalle prove effettuate, fino a 3 secondi di esposizione non si rileva alcuna alterazione apprezzabile nella granulosità o nella resa cromatica e questo lascia supporre che il fattore di correzione sia inferiore di 1 stop fino ad un tempo di posa almeno di 5 secondi, valore in linea con il comportamento di diverse emulsioni C41 in commercio.

800 ASA luce attenuata
320 ASA luce attenuata

800 ASA luce attenuata
800 ASA luce attenuata

Un fattore da tenere in considerazione è la conservazione della pellicola: Maco dichiara infatti che l’emulsione andrebbe stoccata a una temperatura di 8 gradi e che le caratteristiche prestazionali restano inalterate per due anni dalla produzione; una conservazione diversa potrebbe, quindi, alterare la risposta della pellicola alle diverse condizioni di esposizione. I rullini utilizzati per questo rapido test sono stati conservati secondo le istruzioni prima e dopo l’esposizione per cui i risultati dovrebbero rispecchiare abbastanza fedelmente le effettive qualità della pellicola.

320 ASA luce diurna
1200 ASA luce diurna

640 ASA luce diurna
640 ASA luce diurna

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