Minolta Dynax 800si

CENNI STORICI

La serie Dynax (o Maxxum o Alpha a seconda dell’area di vendita) di Minolta e di cui questa Dynax 800si fa parte,  rappresenta senza dubbio, soprattutto al momento della sua prima introduzione, una pietra miliare nella storia dell’evoluzione fotografica in quanto fu la prima famiglia di reflex ad introdurre un sistema di autofocus completamente integrato in camera e dalle performances stabili ed avanzate. La serie  è rimasta in produzione dal 1985 fino praticamente alla fine della produzione di Minolta (e Konica Minolta) ed ha rappresentato anche la base per le prime DSLR introdotte dal produttore giapponese.

Nel corso degli anni si sono succedute diverse iterazioni, ciascuna delle quali con modelli di fotocamere che spaziavano dalle più semplici entry-level fino a modelli semipro (oggi diremmo prosumer avanzati) o praticamente professionali come la Dynax 9.

La Dynax 800si è un modello appartenente alla quarta generazione e ne rappresenta l’ammiraglia essendo in tutto una fotocamera semi professionale con moltissime caratteristiche avanzate che verranno poi utilizzate nella generazione successiva; è stata introdotta nel 1997 come evoluzione del modello 700si ed è rimasta in produzione fino all’inizio del 2001, anche se si hanno notizie di presenza di modelli nuovi in vendita anche nei tre anni successivi.

COME FUNZIONA

Dynax 800si con VC700
Dynax 800si con VC700

La Dynax 800si si presenta come una macchina di dimensioni piuttosto generose (ancora di più se dotata del battery grip opzionale VC700) e ricca di comandi dedicati a pulsante, nonchè di una alettronica di gestione e di un sistema autofocus decisamente avanzati: l’impressione che se ne trae è quella di uno strumento altamente personalizzabile e in grado di garantire risultati in praticamente ogni condizione fotografica. Il corpo, benchè realizzato fondamentalmente in plastica, restituisce senso di solidità ed è ergonomicamente ben studiato.

I vari pulsanti ed elementi di controllo sono sparsi su tutto il corpo, a riprova delle molte funzioni disponibili; sulla calotta superiore nella parte sinistra si trovano il pulsante di selezione dei modi di esposizione, il selettore ed il tasto di richiamo dei banchi di memoria per le impostazioni personali (che sono tre) e il pulsante che permette di selezionare i diversi modi di esposizione a soggetto (scene, nelle moderne fotocamere digitali); al centro della calotta oltre alla slitta a contatto caldo con standard Minolta spicca il grande flash integrato, che ha il numero guida più grande mai montato su una reflex pari a 20 a 100 iso e copertura di focale da 24 a 80mm.

pannello-lcd
Il pannello LCD

La parte destra è invece dominata dal grande pannello di informazioni LCD che permette di avere sotto controllo e di regolare facilmente tutte le impostazioni di scatto e in grado di mostrare ben 23 differenti elementi; il pannello è anche dotato di retroilluminazione per la visione notturna. In posizione più avanzata si trovano invece il pulsante di scatto ed una delle due ghiere di controllo. La seconda ghiera è invece posizionata nella parte destra del dorso, che risulta anch’esso affollato di comandi: sempre a destra troviamo infatti i due tasti dedicati per il blocco della messa a fuoco e per quello dell’esposizione, mentre sulla sinistra si trova l’interruttore di accensione della fotocamera. 

Il dorso della 800si
Il dorso della 800si

Al centro si trova l’ampio mirino contornato da un oculare in gomma di dimensioni generose e comprensivo delle cellule di rilevamento dell’avvicinarsi dell’occhio (funzione eye-start); infine, nella parte bassa del dorso, troviamo l’interruttore per l’attivazione proprio della funzione eye-start e quello per il riavvolgimento della pellicola a due velocità (si utilizza quando si vuole riavvolgere un rullino prima della fine, dato che il riavvolgimento è comunque automatico e parte dopo l’ultima posa utile).

Pannello laterale
Pannello laterale

Una ulteriore serie di comandi è posizionata su un pannello a scomparsa posto sulla parte destra della fotocamera che si apre come uno sportello: qui sono presenti i controlli per la memoria di scatto, che può contenere i dati di esposizione di nove rullini da 36 pose, per il bypass della sensibilità ISO (di norma impostata tramite contatti DX) , per la selezione dell’area di misurazione dell’esposimetro, per l’impostazione del flash (incluso controllo wireless), per la selezione di modalità di messa a fuoco e per le impostazioni di scatto (autoscatto, raffica, esposizione multipla fino a 9 ftg); al di sotto dello sportellino vi è la presa per lo scatto remoto.

Il grosso flash integrato
Il grosso flash integrato

Sul frontale della macchina troviamo, infine, i contatti sul grip che attivano la fotocamera al tocco, il pulsante per la pre visualizzazione della profondità di campo, i due selettori per la staratura dell’esposizione e della potenza del flash, la presa synchro per flash esterni, il selettore per la messa a fuoco manuale e il pulsante di sblocco dell’ottica.

Finita questa lunga carrellata che conferma la gran quantità di controlli e personalizzazioni disponibili nella Dynax 800si, passiamo a vedere come si comporta la macchina all’atto pratico: la capacità di scattare in tutte le classiche modalità (P,A,S,M) più una serie di set pre-impostati, unita all’otturatore con tempi fino a 1/8000 sec, al preciso esposimetro con 14 celle a nido d’ape TTL e all’autofocus con sensibilità da -1 a 19EV, la Dynax 800si è in grado di scattare e produrre ottimi risultati in tutte le situazioni, soprattutto se accoppiata alle molte ottiche di alto livello prodotte da Minolta per la baionetta A, che fortunatamente si trovano oggi a prezzi abbastanza contenuti.

La ricca calotta superiore
La ricca calotta superiore

Una volta inserito il rullino, il cui avvolgimento è automatico, la fotocamera è subito pronta all’uso e può essere usata con profitto anche in modalità program, un cavallo di battaglia di Minolta fin dai tempi della X700; le dimensioni la rendono comoda da impugnare e il peso, seppur contenuto (630 g circa) permette un ottimo bilanciamento anche con zoom medio tele quale il 70-200. L’AF è reattivo, in particolare con le ottiche fisse e, come detto, l’esposimetro molto preciso anche con pellicole che poco perdonano:la gestione totalmente elettronica dell’otturatore garantisce tempi sempre precisi. L’autonomia della batteria CR5 è piuttosto buona: in diversi anni di utilizzo personale, la media constata è di circa 50 rullini 36 pose per batteria. Qualora si utilizzi il vertical grip VC700 si possono utilizzare, oltre a due batterie CR5, le classiche pile stilo da 1,5V garantendo così la reperibilità di una fonte di energia economica in qualsiasi situazione.

Una volta presa confidenza con la disposizione dei comandi e delle ghiere di controllo, l’esperienza di scatto diventa piacevole e abbastanza simile a quella delle moderne DSLR prosumer anche se un appunto va mosso ai comandi posti sul pannello laterale: chi fa spesso uso dell’autoscatto o cambia spesso da raffica a scatto singolo, oppure si trova nella necessità di variare la modalità di misurazione troverà un po’ scomoda e macchinosa la gestione di questi comandi, soprattutto nell’utilizzo a mano libera. Di contro, tasti dedicati sul dorso per AE e AF lock sono un grande aiuto per la fotografia sportiva, uniti anche al frame rate di 4 fps.

VC700 con batterie stilo
VC700 con batterie stilo

Altra nota positiva è il vertical grip, che bilancia molto la macchina a tutto vantaggio della stabilità soprattutto con ottiche lunghe e garantisce la duplicazione di tutti i comandi principali (ghiere, AE/AF lock, pulsante di scatto, presa flash). Nulla di negativo, a parte gli appunti poco sopra, rimane da segnalare: in definitva si tratta di una macchina veramente ben riuscita, sicuramente il modello di Minolta AF da preferire a meno che non si vogliano fare investimenti ben più sostanziosi per i successivi modelli pro Dynax 7 e 9.

DATI TECNICI

Modello: SLR autofocus

Formato: 24×36 su pellicola 135.

Attacco ottica: Minolta A

Otturatore: controllo elettronico a scorrimento vericale, tempi da 30 sec (4 sec in P) a 1/8000 sec, posa B

Modi d’esposizione: manuale,priorità diaframma, priorità tempi, scene, automatico, posa B

Mirino: reflex a copertura 92% x 94% con pannello informativo LCD e correzione diottrica. Schermi MAF intercambiabili

Lettura esposimetrica: 14 cellule nido d’ape, lettura da EV0 a EV20, TTL, multisegmento, spot

Autoscatto: sì, ritardo 2-10 sec.

Flash: slitta per flash elettronici, presa PC, flash integrato GN20 funzionalità TTL. Tempo sincro 1/200sec (1/8000sec in HSS)

Dimensioni: Lunghezza 154 mm; altezza 107 mm; profondità 71,5 mm.

Alimentazione: batteria litio 2CR5. Battery grip opzionale con 4 pile stilo 1,5V

Peso: 628 gr.

PRO:

Ricchezza di comandi.
Sistema esposimetrico.
Funzionalità TTL.
Modalità programma efficiente.
Qualità parco ottiche.

CONTRO:

Posizione di alcuni comandi.

REPERIBILITA’ E PREZZI

Sul mercato dell’usato si possono trovare dei veri affari e non è inusuale trovarne degli esemplari in ottime condizioni a prezzi attorno ai 70 euro; data la robustezza del corpo e dell’elettronica, è facile trovare delle Dynax 800si quasi nuove, spesso corredate con battery grip, che garantiranno anni e anni di scatti; sui siti di aste online, i prezzi più elevati raggiunti sono mediamente nell’ordine dei 150 euro per esemplari con imballo e VC700.

 

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