Ricaricare la cartuccia 126

Ormai è passato qualche anno da quando sono scomparsi gli ultimi lotti di Ferrania Solaris in formato 126; il produttore ligure è stato, almeno per quanto riguarda il nostro mercato, l’ultimo ad abbandonare la produzione di pellicola nello storico formato amatoriale.

Adesso, razziati gli ultimi stock di vecchie pellicole trovati nei vari mercatini oppure online, all’amatore che vuole utilizzare ancora il 126 non resta che seguire la strada della ricarica fai-da-te della cassetta. L’operazione ha senso soprattutto per coloro che hanno macchine di qualità che scattano con queto formato (un esempio la Kodak Instamatic 500) ma di certo anche chi possiede una semplice fotocamera amatoriale e non vuole rassegnarsi all’inevitabile evoluzione (?) del mercato sarà stimolato a voler provare questa strada.

Fortunatamente, a differenza di alttri formati, l’operazione è piuttosto semplice dato che la pellicola 126 ha esattamente la stessa larghezza della comune 135: non sono ncessarie pertanto complesse operazioni di taglio e sagomatura di pellicole più grandi; l’unico taglio è quello necessario per mantenere la corretta lunghezza di pellicola ll’interno della cassetta.

Cosa serve

Per operare la ricarica, quanto sotto è tutto ciò che è necessario:

  • Una cassetta 126 usata
  • Un rullino 135, preferibilmente da 24 pose
  • Forbice per tagliare la pellicola 135
  • Nastro adesivo nero
  • Changing bag (o stanza buia)

Aprire la cassetta

La cassetta 126 è piuttosto semplice da aprire, soprattutto se paragonata alla sorella minore 110; è infatti sufficiente afferrarla saldamente con entrambe le mani e cominciare ad effettuare una delicata IMG_1552torsione con le stesse, muovendole alternatamente in direzioni opposte: dopo qualche secondo di questi movimenti, si sentiranno i tipici “tac” delle saldature in colla delle calotte plastiche. Questa operazione può essere effettuata senza problemi anche alla luce fino a quando le saldature cominceranno  a cedere; a questo punto, è necessario trasferirsi in una camera buia (o nella changing bag) per separare le calotte ed estrarre la pellicola.

Una volta al buio, facendo ancora forza sulle due estremità delle cassetta si separeranno le due calotte della cassetta; la pellicola è protetta dalla backing paper, che viene sfilata facilmente, e unita alla stessa da nastro adesivo, come nel rullo 120; la carta è a sua volta unita al rocchetto di avvolgimento tramite nastIMG_1555ro adesivo: separate la pellicola e riponetela al riparo dalla luce per lo sviluppo. Una volta disassemblata, la cassetta sarà formata da queste parti:

  • Calotta superiore, quella con la finestrella contapose
  • Calotta inferiore
  • Rocchetto avvolgipellicola
  • Carta protettiva

Ricaricare la cartuccia

Le parti così disassemblate sono pronte per essere ricaricate con pellicola 35mm. Per prima cosa si dovrà aprire (nuovamente al buio!) il rocchetto 135 ed estrarre la pellicola, tagliandole al contempo la coda. In base a quante pose sono presenti nel rullino 135 scelto, si dovrà procedere poi all’eventuale taglio della pellicola in eccesso, usando come guida la backing paper; generalmente, un rullino da 24 pose non necessita di tagli, a seconda di dove si posiziona l’inizio della pellicola. Per ricaricare una cartuccia da 12 pose sono necessari 50 cm di pellicola, pe una da 24 pose circa 90 cm.

IMG_1557Una volta preparata la pellicola, la si dovrà allineare con la carta protettiva e fissare con un punto di nastro adesivo al rocchetto ricevente; si può scegliere di fissare al rocchetto solo la carta o anche la pellicola e, per alcune fotocamere, si può anche decidere di non rimettere la carta protettiva ma semplicemente oscurare con nastro adesivo la finestrella contapose (sono le fotocamere con leva di carica calibrata di cui parleremo più sotto).

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Fatto questo, posizionando la calotta inferiore rivolta verso l’alto, si inserirà il rocchetto nell’alloggiamento di destra (l’unico in cui può entrare, in ogni caso), mentre il resto della pellicola dovrà essere arrotolato in manieraIMG_1560 tale da poter essere ospitato nell’alloggiamento di sinistra. Regolata la tensione, si potrà procedere a riposizionare la calotta superiore, fissando poi gli estremi con del nastro adesivo nero per garantire la tenuta di luce. A questo punto, dopo i meno di dieci minuti necessari per effettuare le operazioni sopra descritte, la cartuccia è pronta per essere utilizzata.

Come si può vedere dall’immagine, anche una parte dei fori di trascinamento saranno impressionati dal fotogramma (che, ricordo, ha formato 28 x 28 mm):

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Utilizzo della cartuccia

A seconda della tipologia di macchina che si possiede, possono essere necessari degli accorgimenti per poter scattare in maniera corretta. Infatti, sia la carta protettiva che la pellicola originale 126, hanno delle perforazioni regolari ma non continue come nel 135: sono queste perforazioni che segnalano alla fotocamera il cambio di fotogramma. Essendo praticamente impossibile far combaciare tali perforazioni perfettamente con quelle della pellicola 135, c’è il rischio che la fotocamera interpreti il primo foro che incontra come quello che segnala il nuovo fotogramma.

In questi casi, si dovrà far avanzare una prima volta la pellicola, scattare a vuoto coprendo l’ottica e ricaricare nuovamente: in questa maniera, si passerà al nuovo Effetti della sovrapposizione di fotogrammi per scorretto avanzamento Rollei A26fotogramma da esporre, anche se consiglio in ogni caso di effettuare un primo test per evedere se un solo avanzamento è sufficiente; questo criterio vale generalmente con le varie e semplici Instamatic della Kodak e loro derivazioni e con le fotocamere con carica a scomparsa come la Rollei A26 (a lato: ecco cosa succede con la A26 se non si segue quanto scritto sopra!)

Esistono poi altre fotocamere (Kodak Instamatic 500, Minolta Autopak 700, Kodak Reflex 26) nelle quali il dente di fermo della ricarica otturatore scende al termine del caricamento, mentre la corretta spaziatura è data dalla calibratura dell’ingranaggio stesso di avanzamento: queste fotocamere hanno, generalmente, la leva di carica e non hanno necessità di alcun accorgimento.

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