CENNI STORICI
Agilux è una società derivata dalla A.G.I., compagnia inglese specializzata nella produzione di strumentazione a supporto delle attività militari, con notevole attenzione al campo dell’ottica; la società figlia venne fondata subito dopo la seconda guerra mondiale per dedicarsi alla produzione di fotocamere e apparati ottici destinati al mercato civile producendo anche per conto terzi (sono infatti prodotte da Agilux le fotocamere Sprite di Ilford). I primi tentativi furono quelli di convertire ad uso civile il modello di fotocamera per aerofotografia ARL, da cui derivò la prima Agiflex occupandosi, come in tutti i successivi modelli, della produzione di tutti gli elementi delle macchine: corpo, ottiche e otturatori. Alla reflex vennero poi affiancate alcune compatte in formato 127 e 135 e una pregevole folding per pellicola 120, prima della chiusura definitiva della produzione, avvenuta nella prima metà degli anni sessanta (mentre la casa madre è tuttora attiva sul mercato).
La Agiflash venne introdotta nel 1954 e rimase in produzione fino al 1958, riscuotendo un buon successo di vendite in patria ma praticamente nullo nel resto del mondo, ed è una fotocamera di livello basico per pellicola 127 costruita in bachelite , che stupisce soprattutto per il suo design asimmetrico ed inusuale.
COME FUNZIONA
Essendo dedicata al pubblico di massa e proponendosi nell’ambito dei prodotti più economici, la Agiflash ha un funzionamento estremamente semplice e non presenta alcun meccanismo di regolazione demandato all’utente.
Gli unici comandi su cui si può intervenire sono il pulsante di scatto e l’avanzamento della pellicola, entrambi posti sul carter superiore, sul quale trova spazio anche il connettore per il caratteristico flash a parabola (del quale, purtroppo, il modello in mio possesso non è dotato). La composizione dell’immagine si effettua attraverso il mirino galileiano, posto in posizione leggermente disassata rispetto all’ottica di ripresa e senza alcuna correzione della parallasse.
Il resto della fotocamera è estremamente sobrio e, come detto, non presenta alcun ulteriore comando: sul retro è posta la finsetrella rossa per il controllo del numero di posa, mentre sul fondo è presente il meccanismo di sblocco del dorso, del tipo a vite del tutto analogo al comune tappo batteria delle reflex anni ’70/’80.Il dorso è solidale col fondello è, una volta ruotato il fermo, si sfila spingendo verso il basso; bisogna ricordarsi, pertanto, di avere una moneta con sè se si vuole scattare più di un rullo!
La fotocamera produce su un rullo otto immagini di formato 4×6, quindi l’autonomia è piuttosto limitata (e qui bisogna anche tener conto del costo che hanno oggi i pochi rulli 127 rimasti), mentre per quanto riguarda la qualità non ci si può aspettare molto dall’ottica, che è un semplice menisco, spesso in materiale plastico, alla focale normale.
Dove la Agiflash è particolare, invece, è nella costruzione; il corpo è interamente in bachleite, e le parti metalliche sono esclusivamente quelle dei meccanismi di avanzamento e ritenzione della pellicola, la corona dell’oculare, il pulsante di scatto e quello di sblocco dell’innesto flash, nonchè la vite di ritenuta del fondello. Il corpo è ricoperto di una vulcanite che sembra reggere bene il trascorrere del tempo e si impugna con estrema facilità grazie alla sua forma particolare (“streamlined” in terminologia anglosassone), fornendo anche una sensazione di solidità non proprio da toycamera.
Purtroppo, però, è in tutto e per tutto una macchina che rientra nella filosofia toy, pur senza appartenerle per ragioni anagrafiche: un solo tempo di scatto, ottica semplicissima e poco luminosa, nessun controllo aggiuntivo; il difetto, in questo caso, è quello di usare pellicola 127, il che non la rende certamente economica nell’utilizzo; resta più un pezzo da collezione, che può fare una bella figura come oggetto di design.
DATI TECNICI
Modello: Compatta
Formato: 4×6 su pellicola 127.
Ottica: Anonima Agilux 60 / f14,5
Otturatore: centrale a molla, 1/35 sec tempo fisso.
Modi d’esposizione: manuale.
Mirino: galileiano.
Autoscatto: no.
Flash: presa per flash a bulbo.
Dimensioni: Lunghezza 150 mm; altezza 90 mm; profondità 70 mm.
Peso: 430 gr.
PRO:
Design.
Solidità.
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CONTRO:
Nessuna posa B.
Ottica non accessibile.
Formato immagine dispendioso.
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REPERIBILITA’ E PREZZI
Tralasciando alcune inserzioni “folli”, la fotocamera è reperibile online soprattutto nei siti inglesi a prezzi contenuti, fino a un massimo di 30/40 Euro per un modello compreso di flash e scatola (il più appetibile, tenuto conto delle limitazioni di cui abbiamo parlato sopra).