Cenni storici
L’introduzione del nuovo formato da parte di Kodak è datata al 1963, periodo di pieno boom della fotografia amatoriale e a portata di tutti; l’idea era quella di fornire un nuovo prodotto pronto per essere utilizzato anche da chi non avesse mai preso in mano una macchina fotografica e non si sentisse pronto o preparato per utilizzare uno degli altri formati amatoriali, quali il 127.
La numerazione ripete quella di un formato introdotto agli inizi del secolo e dismesso nell’immediato dopoguerra; pertanto, il nuovo formato è generalmente conosciuto con l’aggiunta della dizione Instamatic.
Caratteristiche Tecniche
Il formato si presenta come una cartuccia plastica da inserire all’interno di una fotocamera appositamente progettata per accogliere il formato; la cartuccia può essere facilmente inserita e rimossa alla luce ed è inseribile in una sola posizione: questo rappresenta il suo punto di forza e l’apertura verso il mondo dei dilettanti.
La pellicola inserita nella cartuccia è analoga a quella del formato 135, da cui differisce solo per le perforazioni ridotte (una sola per fotogramma) ed è protetta dalla luce da una carta che, scorrendo, visualizza in una finestra della fotocamera la numerazione del fotogramma (esattamente come accadrà dieci anni più tardi nella cartuccia 110 pocket); l’immagine prodotta è quadrata, di dimensione 28 x 28 mm anche se la parte che veniva poi stampata misura 26,5 x 26,5 mm.
La cartuccia venne introdotta in due diversi formati, con 12 o 20 pose disponibili, successivamente portate a 24; benchè la qualità sia non molto dissimile da quella ottenibile con il 135, il formato era appunto rivolto al mondo della foto-ricordo e, pertanto, la produzione di pellicola è stata quasi esclusivamente a colori.
Fotocamere e Pellicole
Il nuovo formato comportò la nascita di una nuova generazione di fotocamere, dapprima lanciate da Kodak seguita poi da tutti gli altri principali produttori dell’epoca: solo Kodak ha prodotto nei primi anni di diffusione più di tre milioni di fotocamere instamatic, tra cui anche le Instamatic reflex nelle versioni f/2,8 e f/1,9 del 1968.
Le fotocamere generalmente hanno comandi basilari e pochissime possibilità di intervento manuale a riconferma, ancora una volta, della loro vocazione amatoriale; le pellicole si presentano con colori molto saturi e con grande latitudine di posa per minimizzare gli inevitabili errori di esposizione derivanti dall’utilizzo di una strumentazione così basilare.
Anche gli altri grandi produttori di pellicola, Agfa in primis, accoppiarono alla produzione di emulsioni anche quella delle fotocamere dedicate, mentre esistono fotocamere 126 di grandi produttori quali Yashica, Minolta e Zeiss-Ikon; la cartuccia è rimasta nella produzione Kodak fino al nuovo millennio, quando è stata gradualmente dismessa anche dagli altri produttori eccetto Ferrania (in Europa) che ha continuato a produrla fino a circa il 2006.
Usare il formato 126 Instamatic
Come per altri formati amatoriali, la reperibilità sul mercato dell’usato delle fotocamere è molto elevata ed un prezzo onesto difficilmente dovrebbe superare i 5 € per un esemplare funzionante e in buone condizioni.
Le cartucce stanno gradualmente scomparendo a meno che non ci si rivolga a siti dedicati che commercializzano gli stock residui di Ferrania Solaris o Blue Fire (USA/Canada).
Tuttavia, il vantaggio della dimensione coincidente consente di poter ricaricare una cartuccia direttamente con pellicola 135 avendo, in questo modo, anche una varietà di emulsioni che il formato mai aveva sperimentato nel corso della storia commerciale: in questo modo, la soluzione diviene assolutamente a buon mercato e foriera di possibilità di sperimentazione.
Da ultimo, recentemente pare che AdoxTM sia intenzionata a produrre un nuovo batch della sua pellicola in bianco e nero nel formato 126. Che sia il preambolo di un revival?