Impossible I-1

Le linee essenziali e pulite

Ai molti appassionati che seguivano (e seguono) il processo di sviluppo e di miglioramento delle pellicole istantanee di Impossible, da tempo appariva chiaro che con il trascorrere degli anni la base di fotocamere usate Polaroid compatibili si andava assottigliando e sempre più difficile diventava reperirne in buone condizioni, a parte quelle ricondizionate e vendute dalla stessa azienda olandese; non solo, anche le caratteristiche spesso basilari degli apparecchi per pellicole Polaroid tipo 600 rischiavano ormai di diventare motivo di disaffezione con conseguente riduzione dei potenziali clienti.

Ecco allora che a metà 2016 fa la sua comparsa sul mercato la Impossible I-1, la prima istantanea per pellicole 600 del XXI secolo! Si tratta di un design tutto nuovo, che coniuga un gusto retrò nelle forme ed una buona serie di features moderne che richiamano le funzioni tipiche delle fotocamere digitali. Ad un anno ormai dalla sua introduzione la Impossible I-1 non ha forse spopolato come sperava il produttore (complice anche il prezzo tutt’altro che popolare di circa trecento euro) ma ha comunque conosciuto un buon grado di diffusione che fa ben sperare per i futuri sviluppi nell’ambito della fotografia istantanea.

 

COME FUNZIONA

La confezione è ben curata ma essenziale, come la fotocamera al suo interno: oltre alla Impossible I-1, troviamo una serie di piccoli manuali e tips sheet, il cavo di ricarica USB, un panno per la pulizia della lente e il laccio in pelle con le relative viti da fissare sul retro della macchina. La fotocamera si presenta con un corpo in plastica nera con una finitura che restituisce una sensazione di gomma morbida e leggermente opaca ed una forma originale che richiama vagamente una Polaroid SX-70 in funzione; la larga base è dotata di piedini utili per rendere saldo l’appoggio su superfici liscie, mentre la parte piramidale del corpo (che contiene al suo interno lo specchio di riflessione dell’immagine) termina con il caratteristico obiettivo galileiano a collimazione, fisssato al corpo con un sistema magnetico.

Il flash a 12 led

Contribuisce alla pulizia del design anche la quasi totale assenza di comandi,  costituiti da un interruttore circolare a tre posizioni per l’accensione della fotocamera, posto sul lato del corpo centrale, e dagli interruttori di azionamento flash e di staratura dell’esposizione, posizionati ai lati opposti del barilotto ottica; sulla parte superiore della base è anche presente il pulsante di apertura del vano pellicola, la cui finestra si apre frontalmente come nelle classiche Polaroid 600.

Ma la prima cosa che caratterizza e distingue la Impossible I-1 è senza dubbio il grande flash a corona che contorna l’obiettivo, formato da otto led a luce bianca (più altri quattro protetti da un diffusore, che entrano in funzione a brevi distanze di messa a fuoco per non indurire le ombre nei ritratti); osservando meglio il frontale della fotocamera si noteranno ulteriori led nella corona, i quali hanno differenti funzioni, ed una presa USB, con relativo led, posizionata al di sotto della finestra di fuoriscita della pellicola: è questa rappresentativa di un’altra grande novità. Infatti, la Impossible I-1 ha una propria batteria ricaricabile  interna e non dipende più da quella inserita nei pacchi pellicola, al punto che Impossible Project ha lanciato anche una nuova gamma di cartuccia (I-type film) sprovvista appunto delle batterie.

Il led di segnalazione Bluethooth

Nonostante i pochi comandi, le funzioni permesse e i livelli di interazione con l’utente sono molteplici; La Impossible I-1 si accende ruotando la manopola laterale fino a fare allineare le linee gialle presenti sulla corona e sulla parte laterale: nel momento dell’accensione si illumina il led rosso posto vicino alla porta USB, che rimane con luce fissa a meno che la batteria non necessiti di ricarica (nel qual caso, comincerà a lampeggiare); per qualche istante si accendono anche alcuni dei led del flash che mostrano, in base al loro numero, quanti fotogrammi sono ancora disponibili nella cartuccia, non essendo disponibile la classica finestrella contapose delle vecchie Polaroid. I led possono segnalare le pose residue anche a fotocamera spenta, premendo il tasto dell’otturatore; purtoppo, il fatto che i led disponibili siano solo otto fa presagire che probabilmente mai vedremo la cartuccia con le classiche dieci pose!

Una volta accesa la fotocamera ed aperto il mirino superiore a scomparsa si è pronti a scattare la foto: bisogna probabilmente abituarsi al mirino galileiano a collimazione, nel quale per ottenere il framing corretto ci si deve ricordare che il grosso punto circolare serigrafato sulla lente posteriore del mirino stesso rappresenta ciò che “vede” l’asse centrale dell’ottica; la corona circolare serigrafata sulla lente anteriore, invece, è utile ausilio quando si utilizzano le pellicole speciali “Round Frame”. Il tasto centrale attorno a cui ruota l’interruttore di accensione diventa, in questo momento, il comando principale: si tratta di un pulsante a doppio livello di pressione in cui il primo step a metà corsa attiva l’autofocus e l’esposimetro mentre la corsa completa aziona l’otturatore e l’espulsione della pellicola. L’autofocus è costituito da una corona di lenti in plastica che vanno a modificare la geometria dell’ottica secondo cinque differenti passi di messa a fuoco ed i sensori sono posizionati nella parte bassa della corona del flash.

La schermata della modalità manuale

Fin qui il funzionamento classico che, ad esclusione dell’autofocus e del flash inseribile a piacere, non è molto diverso da quello delle classiche Polaroid 600; ma la Impossible I-1 è, come detto in precedenza, dotata di tutta una serie di moderne funzionalità aggiuntive: è sufficiente ruotare di una ulteriore posizione l’interruttore di accensione e la macchina entrerà in modalità Bluethooth, segnalata dall’accensione di un led blu nella corona del flash. Da questo momento, si prende il controllo della fotocamera tramite un’app (per Ios ed Android) che gestisce tutte le funzioni ed aggiunge diverse modalità di scatto. Le funzioni disponibili sono le seguenti:

Scatto remoto: consente di posizionare dove si vuole la fotocamera, anche grazie alla presa standard per trepiedi sul fondo, e di scattare tramite smartphone

Scatto ritardato: permette di impostare un ritardo nello scatto di 5, 10 o venti secondi

Doppia esposizione: immancabile, permette di effettuare due scatti prima di attivare l’espulsione della pellicola

Comando a rumore: una variante dello scatto remoto nella quale si registra con lo smartphone il suono e la soglia di decibel che si vuole utilizzare per attivare lo scatto (per esempio, il battito di mani)

Light paint e color paint: sono modalità di scatto a lunga esposizione che consentono di utilizzare il led e lo schermo dello smartphone per creare effetti di luce

Manual mode: sicuramente la modalità più interessante e creativa, che permette di regolare diaframma, tempi di esposizione, distanza di messa a fuoco, uso del flash e numero di esposizioni, fornendo anche la lettura dell’esposimetro

Allineare il punto con il centro del mirino

Appare chiaro che con queste nuove funzioni la Impossible I-1 porta un livello di creatività e di operatività impensabile con le vecchie fotocamere Polaroid: peccato solo che tutto ciò sia disponibile solo mediante smartphone, andando un po’ contro alla filosofia analogica ma è altrettanto vero che il funzionamento classico senza smartphone conserva invece il fascino del punta e scatta delle vecchie istantanee garantendo però dei miglioramenti nell’accuratezza delle immagini. Confrontando gli scatti con quelli di una comune Polaroid 600 si nota infatti la maggior accuratezza della messa a fuoco con conseguente miglior definizione, al netto dei difetti della pellicola Impossible. Anche l’esposizione appare più accurata ed è generalmente centrata per distanze superiori a 2 m, mentre nella breve distanza la macchina tende un po’ a sovraesporre (si risolve agendo sulla staratura). Il flash anulare è utile fino a circa 3-5m di distanza mentre manca una regolazione di potenza che sia effettiva sulle piccole distanze dove si può incorrere nel rischio di pesanti sovraesposizioni.

Altra nota dolente è la batteria, la cui durata è ben lontana dalle 15 confezioni di pellicola dichiarate e raggiunge a stento le 16 immagini nel caso di uso col flash o in bluethooth. Infine, in diversi lamentano la scarsa ergonomia dovuta al mirino e alla posizione del pulsante di scatto, nonchè alla estrema sensibilità dello stesso: in realtà, una volta abituatisi un minimo alle posizioni, la Impossible I-1 è adoperabile con rapidità e precisione con una sola mano. Si consiglia, in tal senso, di prendere visione dei vari video esplicativi presenti sul canale youtube di Impossible

 

Sovraesposizione da flash a distanza ravvicinata

Buona nitidezza e messa a fuoco a 0,3 m

Buona la definizione e l’esposizione a media distanza

DATI TECNICI

Modello: Istantanea automatica

Formato: pellicola Polaroid tipo 600 o compatibile

Obiettivo: a sei elementi (cinque variabili) in plastica, 82-109 mm, f/8,6 – 60

Otturatore: automatico motor step, tempi da 30″ a 1/250 sec, posa T

Modi d’esposizione: automatica e manuale (in modalità remoto)

Mirino: galileiano con indice di collimazione

Autoscatto: in modalità remoto, ritardo fino a 20 sec.

Flash: anulare a led (8+4)

Alimentazione: batteria ricaricabile interna a ioni di litio, 500 mAh

Peso: 440 gr.

PRO

Autofocus

Ricchezza di funzioni (in remoto)

Attacco per cavalletto

Leggerezza

Design

CONTRO

Durata della batteria

Sensibilità pulsante di scatto

Prezzo

CONCLUSIONI

Nonostante le imperfezioni e i difetti di cui abbiamo detto, la Impossible I-1 resta comunque un’ottima macchina soprattutto per la grande quantità di possibilità creative che porta con sè, molte inedite per chi utilizzava fino ad oggi i vecchi apparecchi Polaroid 600. Purtroppo il prezzo la rende un po’ fuori portata soprattutto se si pensa che ai 300 EUR di acquisto si devono aggiungere poi anche quelli molto consistenti delle pellicole, anche se, purtroppo, chi utilizza le pellicole Impossible è già ben avezzo e rassegnato alla spesa. Un’ultima nota positiva è relativa alla distribuzione della fotocamera che in Italia è gestita da Nital con il conseguente vantaggio dell’assistenza fornita da LTR.