Instax Mini 90 Neo Classic

CENNI STORICI

Non ha molto senso dilungarsi sulla storia di una linea piuttosto giovane ed attualmente in commercio, tuttavia, per fornire alcune informazioni, possiamo ricordare che la linea Instax inizia a diffondersi nella seconda metà degli anni ’90 quale alternativa, in alcuni mercati, al sistema integrale di Polaroid (Kodak aveva già da una decina d’anni cessato la produzione della sua linea di fotocamere istantanee), rispetto al quale prometteva una superiore qualità in termini di resa e saturazione dei colori.

In alcune zone, gli USA per esempio, le due case non erano in competizione ma, piuttosto, collaborarono applicando il marchio Polaroid su prodotti Fujifilm, un po’ come avviene ora con la linea Polaroid 300, che altro non è se non una Instax Mini. Nel corso degli anni, complice la crescente diffusione, la linea Instax si è ramificata in due famiglie: Wide (formato 99 x 62 ) e Mini (formato 62×46 mm ) e queste ultime hanno avuto particolare successo soprattutto fra i più giovani, mentre le Wide hanno attratto per un certo periodo i nostalgici delle integral Polaroid.

Le fotocamere di entrambe le famiglie si sono sempre distinte per le forme non proprio ortodosse, che le facevano percepire come strumenti giocattolo, complice anche la generale assenza di regolazioni e impostazioni (eccetto che per la Instax 500AF in formato Wide); da tutto ciò si discosta la nuova Instax Mini 90 Neo Classic, che affianca le attualmente in commercio Instax Mini 8 e Instax Wide 210 ma ponendosi ad un livello decisamente superiore rispetto ad entrambe.

 COME FUNZIONA

Fujifilm Instax Mini 90La nuova fotocamera rappresenta un grande passo avanti per la famiglia Instax, in quanto per la prima volta abbiamo la possibilità di selezionare una serie di opzioni che rendono un po’ meno automatico il funzionamento della macchina; la prima cosa che si nota è, comunque, l’aspetto decisamente retrò e completamente diverso da quello delle precedenti fotocamere Instax sia mini che wide. Resta fondamentalmente una macchina di plastica ma il dettaglio è molto curato, a partire dalla similpelle di rivestimento e dalla colorazione argentata della plastica “nuda”. La macchina è dotata di un obiettivo retrattile elettricamente che esce dalla sua sede nel momento in cui si ruota la leva di accensione, posta sul frontale coassialmente ad un pulsante di scatto. Dico uno perchè i pulsanti di scatto sono due in modo da permettere l’uso agevole della Instax sia in verticale che in orizzontale; il secondo è posto in una tradizionale posizione sulla sommità della calotta.

La calotta superiore
La calotta superiore

Nella parte superiore, oltre a questo, è presente solamente uno degli occhielli per la tracolla, oltre alla serigrafia con il nome del modello a conferma della pulizia delle linee; si può notare una marcata incurvatura il cui scopo primario è quello di ricavare spazio per il rientro dell’obiettivo, ma che fornisce anche una migliore presa soprattutto quando si impugna la macchina in verticale.

Il dorso presenta diverse novità, a partire dalla finestrella contapose ora dotata di indicatore LCD, posto alla destra di un altro, e più ampio, schermo LCD multifunzione; questo rappresenta una delle grandi novità proposte da Fujifilm nel nuovo modello e fornisce indicazione sullo stato della batteria e del flash, sull’eventuale staratura dell’esposizione e sulla modalità di esposizione che sta utilizzando.

Il dorso della fotocamera con i controlli
Il dorso della fotocamera con i controlli

Al di sotto dei due LCD si trova una fila di cinque pulsanti, che attivano tutti i nuovi controlli di cui disponiamo per la prima volta su una Instax; il primo pulsante attiva la modalità “Macro”, che consente di portare la minima distanza di messa a fuoco a 30 cm, attivando contemporaneamente una variazione all’interno del mirino per correggere gli errori di parallasse. Il secondo pulsante permette di intervenire sulla staratura intenzionale dell’esposizione, secondo il classico schema lighten-darken di memoria Polaroid: si può sovraesporre l’immagine di uno o due stop oppure sottoesporla di uno.

Il pulsante successivo è dedicato all’autoscatto (altra novità), che può essere attivato per due scatti consecutivi premendo due volte il tasto; il ritardo è di 10 secondi e viene indicato da un led sul frontale della fotocamera, sopra all’obiettivo, che resterà acceso per circa sette secondi per poi lampeggiare negli ultimi tre. Il quarto pulsante controlla il flash oltre a quanto già fanno i modi di esposizione: è possibile disattivarlo, utilizzarlo in modalità “occhi rossi” con tre pre-lampi oppure in modo “fill-in” utile negli scatti in controluce; le varie modalità si attivano con pressioni ripetute del pulsante.

L’ultimo controllo è dedicato alla scelta dei modi di esposizione, che sono ben cinque oltre alla modalità standard; lo standard è lo stesso di tutte le precedenti fotocamere Instax, nel quale si ha variazione della velocità dell’otturatore ed inserimento del flash automatico, mentre le nuove modalità sono le seguenti (in ordine successivo di attivazione con il pulsante MODE):

-Party: il flash opera in sincro lenta con una bassa velocità di otturazione

-Kids: il tempo di otturazione è minimo

-Landscape: da utilizzare per riprese a grande distanza, ottimizza tempo di scatto e diaframma per la massima nitidezza

-Doppia esposizione: una delle novità più attese, permette di scattare due immagini prima di espellere la fotografia

-Bulb: anche questa modalità è un notevole salto in avanti per le Instax, benchè il tempo massimo di apertura dell’otturatore sia di 10 secondi

L’utilizzo delle varie modalità è decisamente intutitivo, e sono sufficienti poche prove per poter padroneggiare tranquillamente l’utilizzo della Instax 90 in tutte le condizioni; aggiungo che la selezione dei modi può anche essere fatta premendo una sola volta il tasto MODE e ruotando poi la ghiera coassiale all’obiettivo.

La filettatura per il cavalletto
La filettatura per il cavalletto

Tornando alla fotocamera, non può sfuggire l’introduzione di una batteria ricaricabile dedicata, al posto delle tradizionali pile stilo delle vecchie Instax, il cui alloggio è sul dorso della macchina al di sotto dei pulsanti di controllo e protetto da uno sportellino ad incastro; Fujifilm accredita la batteria per una durata di 10 packs, ossia 100 immagini fra una ricarica e la successiva. Nella confezione è incluso l’apposito caricabatterie da muro, di dimensioni molto compatte. Nella parte superiore (o più a sinistra) del dorso si trova invece il pulsante di apertura del dorso per l’accesso al vano pellicola. Il filmpack si carica come in tutte le Instax, semplicemente allineando i riferimenti gialli posti sul telaio della fotocamera e su quello del pack stesso. L’espulsione della pellicola avviene dal lato sinistro, cosa che può causare qualche impaccio quando si impugna la fotocamera in orizzontale.
Sul lato opposto (che diventa il fondo se si impugna in verticale) si trova, invece, l’ultima novità, ossia la presa filettata per l’attacco del cavalletto, indispensabile quando si utilizza la posa B o nelle situazioni di scarsa luminosità, data anche la leggerezza della macchina.

In definitiva, la nuova Mini è di sicuro una piacevole sorpresa per chi già conosce il mondo Instax ed offre una prospettiva interessante anche e soprattutto per chi si avvicina ora alla fotografia istantanea; la presenza dei controlli, della posa B e dell’attacco per il cavalletto sono sicuramente delle caratteristiche che discostano le Instax dall’immagine di fotocamera giocattolo che spesso hanno avuto in passato, complici anche le forme e le colorazioni di alcuni modelli. Di contro, è forse un po’ cara per quanto si ottiene: le piccole stampine, benchè la qualità dell’ottica e quella del supporto siano ottime, non possono certo appagare il fotografo smaliziato. Sicuramente, se lo stesso modello venisse replicato per il formato Instax Wide le cose cambierebbero ma, in ogni caso, non si può non ringraziare Fujifilm per la perseveranza nel settore della fotografia istantanea.

Scatto con posa B
Scatto con posa B

Scatto in modalità Macro
Scatto in modalità Macro

 

DATI TECNICI

Modello: Compatta istantanea

Formato: 62x46mm su pellicola Instax Mini.

Ottica: Instax Lens (Fujinon) 60 mm f/12,7

Otturatore: elettronico programmato, tempi da 1,8 sec a 1/400 sec, posa B (10 sec)

Modi d’esposizione: automatico con presets, lettura EV5-EV15,5,  posa B

Mirino: galileiano 0,37x con focus spot e correzione parallasse.

Autoscatto: sì, ritardo 10 sec.

Flash:  incorporato.

Esposizioni multiple:  sì, max 2.

Alimentazione: Batteria ricaricabile NP-45A con autonomia 100 scatti

Dimensioni: Lunghezza 113,4 mm; altezza 92 mm; profondità 57,2 mm.

Peso: 296 gr senza batteria.

PRO:

Design.

Leggerezza.

Nitidezza dell’obiettivo.

Posa B e modalità di scatto.

Autoscatto.

 

CONTRO:

Mirino piccolo.

Prezzo.

 

REPERIBILITA’ E PREZZI

La Fujifilm Instax Mini 90 Neo Classic è da poco sul mercato e quindi facilmente reperibile nei negozi di fotografia o sui canali online; il prezzo ufficiale è di 149,00 € ed è quello normalmente riscontrabile nei negozi fisici, mentre in rete si trovano prezzi leggermente inferiori o, in alcuni casi, sensibilmente superiori.

I colori saturi della pellicola Instax
I colori saturi della pellicola Instax

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