Nikon F4

CENNI STORICI

Un pezzo importante della storia della fotografia moderna è stato sicuramente scritto dalle reflex prodotte da Nikon, in particolare quelle della serie F nella cui evoluzione spesso si trovano innovazioni che verranno poi gradualmente adottate da tutti gli altri costruttori; una serie non ricchissima di modelli ma con uno sviluppo storico che va dal 1959 al 2004 per quanto riguarda i corpi macchina a pellicola e che, si può dire, in parte continua tuttora con gli obiettivi con attacco F. Da sempre fotocamere apprezzate dai professionisti anche per le ottiche di superba qualità che permettevano di utilizzare, sono state il sogno per tanto tempo degli amatori evoluti; oggi finalmente possono essere acquistate sull’usato a prezzi abbordabili (a parte la F6) e permettono a tutti di apprezzarne la grande solidità e la miriade di funzioni di alto livello.

Nella timeline della serie F la Nikon F4 rappresenta un importante spartiacque in quanto presentata in un periodo di piena transizione dalla tecnologia a fuoco manuale ai nuovi sistemi autofocus; questa è anche una caratteristica che ne fa, come vedremo, una sorta di macchina “ponte”, l’unica che può montare praticamente tutte le ottiche Nikkor prodotte dall’inizio fino ad oggi, seppur con delle limitazioni. Fu introdotta nel 1988 come evoluzione della apprezzatissima F3 (e sue derivazioni) e rimase in produzione fino al 1997 per cedere il passo alla più evoluta F5, colpendo subito per il design particolare (opera di Giugiaro) oltre che per le prestazioni. Non fu comunque una delle più amate fotocamere della famiglia F, anzi forse è quella meno gettonata al giorno d’oggi anche se proprio la sua universalità nell’accettare ottiche di ogni epoca ne fa invece un modello a cui ambire.

COME FUNZIONA

Visione della parte superiore
Vista della parte superiore

La Nikon F4 ha un aspetto decisamente solido e professionale e non potrebbe essere altrimenti vista la costruzione in metallo e le dimensioni generose; come in tutte tutte le macchine dedicate ai professionisti, il corpo è disseminato di comandi e tasti controllo che ne rendono l’utilizzo rapido e la reattività elevata. Sulla calotta superiore si nota anzitutto la mancanza della leva di carica della pellicola in quanto la F4 fu la prima Nikon della famiglia F ad eliminare l’avanzamento manuale in favore del motore automatico.

Anche il riavvolgimento della pellicola è motorizzato e si attiva azionando le due leve R1 e R2 poste sulla parte superiore e sul dorso; tuttavia, esiste anche la possibilità di utilizzare il riavvolgimento manuale, ed è infatti presente all’estrema sinistra del carter superiore, il classico nottolino con levetta a scomparsa.

La Nikon F4 senza pentaprisma
La Nikon F4 senza pentaprisma

A parte i comandi, la fa da padrone per dimensioni il grande pentaprisma removibile tramite un piccolo comando posto alla sua sinistra che sblocca l’attacco a slitta esponendo il pozzetto con il relativo vetrino di messa a fuoco intercambiabile.

La Nikon F4 si accende agendo sul comando posto all’estrema destra del carter superiore, proprio sopra l’impugnatura, spostandola dalla posizione di spegnimento L (lock); tramite questo selettore, il cui movimento è premesso solamente premendo contemporaneamente il pulsante di sblocco posto alla sua destra, si possono selezionare le varie modalità di scatto fra singolo, silenzioso, raffica lenta o veloce e autoscatto. In prossimità dell’interrutore troviamo anche la leva di selezione della modalità di esposizione fra: manuale (M), priorità diaframma (A), priorità tempi (S), program (P), program alta velocità (PH).

I comandi nella parte destra
I comandi nella parte destra

Completano la serie di comandi presenti nella parte destra superiore la rotella di selezione dei tempi di scatto da 4 sec a 1/8000 sec oltre alle pose B, T e X, il comando per la staratura dell’esposizione da -2 a +2 EV e lo switch di accensione dell’illuminazione interna del mirino, posizionato sull’anello esterno della rotella tempi. E’ presente anche uno dei già menzionati comandi per il riavvolgimento della pellicola (R1) e la leva per le esposizioni multiple che blocca l’avanzamento della pellicola dopo aver esposto un fotogramma: questa si trova posizionata dietro al comando di staratura dell’esposizione, in prossimità della finestra contapose.

Nella parte sinistra del carter superiore, oltre al già menzionato nottolino di riavvolgimento della pellicola, troviamo il selettore delle sensibilità impostabile da 6 a 6400 ISO oppure mediante lettura automatica del codice DX (in questo caso la snesnibilità sarà compresa fra 25 e 5000 ISO); concentricamente al nottolino vi è la leva per lo sblocco del dorso, mentre in posizione più arretrata troviamo il piccolo led rosso che segnala la fine del rullino.

I comandi sul frontale
I comandi sul frontale

Gli ulteriori comandi sono posti sul frontale della macchina ai due lati della baionetta, dove troviamo (con riferimento all’immagine a lato) a destra il pulsante di sblocco dell’ottica ed il selettore delle modalità di messa a fuoco (manuale, singola, continua) e a sinistra, partendo dall’alto, il pulsante di previsualizzazione della profondità di campo e la leva di sollevamento preventivo dello specchio ad esso concentrica; poco sotto si trovano i pulsanti e selettori per il blocco dell’esposizione e della messa a fuoco (anche contemporanei grazie all’azionamento di apposita leva).

Una menzione importante va fatta per un piccolo pulsante posto sulla corona esterna della baionetta: premendolo permette di ritrarre e disingaggiare la leva di accoppiamento dell’esposimetro, permettendo il montaggio e la retrocompatibilità con le ottiche Nikkor pre-AI; questo passaggio è molto importante e da tenere a mente qualora si vogliano usare questi obiettivi senza incorrere in possibili danni al corpo macchina.

Il mirino esposimetrico DP20
Il mirino esposimetrico DP20

Forse un po’ atipica per alcuni sarà invece la posizione del comando di controllo della misurazione esposimetrica, che è posto su un lato del mirino esposimetrico DP20, assieme alla rotella di regolazione diottrica e alla finestrella della scala di  compensazione del mirino stesso. La lettura esposimetrica può essere selezionata nelle tre modalità spot, media a prevalenza centrale (60% all’interno di un cerchio di diametro 12 mm) e Nikon Matrix, ben noto nelle sue evoluzioni presenti nelle odierne reflex digitali.

Fatta conoscenza con la miriade di comandi e caricata la pellicola non resta che cominciare a scattare e in questo sicuramente la Nikon F4 non delude  facendosi trovare subito pronta e permettendo al fotografo il totale controllo dello scatto; all’interno del luminoso mirino (che come detto è dotato anche di illuminazione) sono riportate tutte le principali informazioni: nella parte alta il contafotogrammi, il valore di compensazione dell’esposizione, gli indicatori di messa a fuoco (le freccette ed il pallino verde di conferma usati ancora oggi), il valore di apertura preso direttamente da una finestrella sopra alla ghiera dell’obiettivo e la spia del flash, mentre nella parte centrale vi sono gli indicatori dei punti di messa a fuoco e quelli delle aree di misurazione dell’esposizione (5mm e 12mm).

La parte bassa del mirino è quella più ricca di informazioni e gli elementi visualizzati variano a seconda della modalità di funzionamento selezionata (P,A,S,M): sono riportati i simboli indicatori del sistema di lettura esposimetrica selezionato, il tempo di posa, l’indicatore del blocco AE, l’apertura diaframma (modi P e S), la classica barra di esposizione (in modalità M). Una volta imparata la disposizione dei comandi e fatta pratica nel raggiungere i comandi di uso più comune si può letteralmente scattare con la F4 senza mai staccare gli occhi dal mirino. L’esperienza che questa macchina regala è sicuramente piacevole e alla fine intuitiva per chi proviene già da altre fotocamere analogiche della stessa epoca; l’autofocus è preciso anche in condizioni di scarsa luce, sicuramente lento rispetto ai parametri odierni ma in grado di supportare la raffica (anch’essa limitata pensando a cosa si può fare oggi) senza perdere scatti, così come l’esposizione soprattutto se in modalità matrix. Unica nota negativa, ma intrinseca ai corpi pro, è il peso che alla lunga si fa sentire soprattutto se la macchina è accoppiata ad ottiche luminose.

Impugnatura standard MB20
Impugnatura standard MB20

Ultima nota è relativa all’alimentazione della fotocamera: la Nikon F4 veniva venduta con tre diverse “impugnature” o battery grip, che ne classificavano anche il modello e garantivano diverse velocità di raffica:

  • Nikon F4: MB20 per 4 batterie stilo e 4 fps
  • Nikon F4s: MB21 per 6 batterie stilo e 5,7 fps
  • Nikon F4e: MB24 per 6 batterie Ni-Cd e 5,7 fps

 

Il manuale utente si trova online sul sito della Nikon (in inglese) e anche in italiano grazie ad Analogica.it

DATI TECNICI

Modello: SLR autofocus

Formato: 24×36 su pellicola 135.

Attacco ottica: Nikon F AF

Otturatore:su piano focale in fibra di carbonio tempi da 30 sec (4 sec in M e S) a 1/8000 sec, posa B, T e X

Modi d’esposizione: manuale,priorità diaframma, priorità tempi, automatico, posa B

Mirino: reflex a copertura 100% con pannello informativo LCD e correzione diottrica. Schermi MAF intercambiabili

Lettura esposimetrica:  da EV0 a EV21, TTL, Nikon Matrix, spot (EV2-EV21)

Autoscatto: sì, ritardo 10 sec.

Flash: slitta per flash elettronici ISO con contatti dedicati TTL, presa PC. Tempo sincro 1/250sec

Dimensioni: Lunghezza 168 mm; altezza 117,5 mm; profondità 76,5 mm.

Alimentazione:  4 pile stilo 1,5V (con MB20 Nikon F4)

Peso: 1090 gr.

PRO:

Ricchezza di comandi.
Corpo professionale.
Funzionalità TTL.
Esposimetro Matrix.
Qualità e compatibilità ottiche.
Autofocus.
Disponibilità accessori.

CONTRO:

Peso consistente.
Raffica limitata (MB20).
Posizionamento di alcuni comandi.

REPERIBILITA’ E PREZZI

Da qualche anno la Nikon F4 si trova con maggiore facilità sul mercato dell’usato ed a prezzi che hanno cominciato a scendere visto il contemporaneo aumento della disponibilità di corpi F5 o F6, per molti aspetti preferibili. Se però si ha un vasto corredo di ottiche nikkor di tutte le età e si vuole disporre di un corpo professionale anche se non all’ultimo grido è sicuramente un modello da tenere in considerazione. Giova ricordare però che essendoci molte parti elettroniche difficilmente riparabili oggi è meglio ricercare gli esemplari in migliori condizioni, possibilmente utilizzati da amatori e magari spendendo qualcosa di più. La macchina è comunque un carroarmato e difficilmente lascerà a piedi. Il prezzo medio si aggira fra i 200 e 250 EUR a seconda del grip montato.

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