Pentax ME Super

CENNI STORICI

Nel 1976 la Asahi Optical Company, allora proprietaria del marchio Pentax, immette sul mercato una nuova serie di macchine e di obiettivi contraddistinti dalla lettera “M” e caratterizzata dalla dimensioni contenute. Una serie che ancora oggi, dopo decenni e nonostante l’evoluzione tecnologica, suscita emozioni e ricordi.
Apripista di nuova generazione di macchine furono la Pentax MX e la Pentax ME: meccanica e manuale la prima, elettronica e automatica a priorità di diaframmi la seconda. La MX resterà in produzione immutata per molti anni (costituendo di fatto un sistema a sé, parzialmente compatibile con la successiva LX) mentre la ME, pur apprezzata dal pubblico, verrà rimpiazzata nel 1979 dalla più completa e prestante Pentax ME Super.
Pentax ME SuperLa validità del progetto ME, e ancor di più della sua evoluzione ME Super, è sottolineata dall’ampia schiera di macchine realizzate sulla sua base: la Pentax ME-F la prima autofocus (in pratica una ME Super con l’aggiunta di un sistema elettronico di controllo della messa a fuoco), la Pentax Super-A (diretta discendente e massima evoluzione dell’originale) e la più economica Program-A. Addirittura la professionale Pentax 645, prima serie non autofocus, riprende dalla ME Super il sistema di controllo dei tempi in manuale (i famosi pulsantini) che, con le opportune modifiche, il sistema esposimetrico.

DATI TECNICI

Modello: Reflex 35 mm. monobiettivo con esposizione automatica a priorità di diaframma e esposizione manuale elettronica (sistema manuale a pulsanti); messa a fuoco manuale.
Formato: 24x36mm.
Baionetta: Pentax K, accetta anche tutti gli obiettivi delle serie successive, autofocus compresi, purché muniti di ghiera dei diaframmi. Per gli obiettivi con innesto a vite M42 è necessario ricorrere ad un adattatore ed esporre in stop down.
Obiettivi Standard: SMC Pentax 50mm. f/1.2 – SMC Pentax M 40mm. f/2.8 – SMC Pentax M 50mm. f/1.4 – SMC Pentax M 50mm. f/1.7 – SMC Pentax M 50mm. F/2; il kit base comprendeva il corpo e il 50mm. F/1.7.
Modi d’esposizione: Automatica a priorità di diaframma; esposizione manuale a controllo elettronico.
Otturatore: Seiko MFC-E2 a tendine metalliche a scorrimento verticale; esposizione automatica controllata elettronicamente fra 4 secondi e 1/2000 di secondo (senza punti fissi); tempi di posa in manuale impostati su posizioni fisse tra 4” e 1/2000, variabili a mezzo di due pulsanti di controllo; tempi meccanici corrispondenti alla posizioni 125X e B del selettore di funzione (posizioni su cui la macchina funziona anche senza pile).
Flash: Accessorio. Sincronizza automaticamente con lampeggiatori dedicati con selettore su Auto o M; visibile nel mirino le spie di prova lampo e sincro flash. Con i flash universali sincronizzazione tramite contatto caldo X sulla slitta o tramite presa X a lato del bocchettone porta ottiche, il selettore di funzione dovrà disposto su 125X.
Autoscatto: Meccanico impostabile con ritardo da 4 a 10 secondi circa; ufficialmente non annullabile.
Esposimetro: Misurazione della luce attraverso l’obiettivo a tutta apertura bilanciata al centro con cellule al GPD. Valori luce da EV 1 a EV 19. Sensibilità pellicola da 12 a 1600 ASA (tradotto: da ISO 12/12° a ISO 1600/33°). La lettura dell’esposizione si effettua tramite i dati riportati nel mirino. L’esposimetro si attiva premendo parzialmente il pulsante di scatto, per una durata di circa 25 secondi.
Compensazione dell’esposizione: Possibile tramite apposito comando fino a +/-2EV, con incrementi di 1EV.
Mirino: A pentaprisma con trattamento all’argento; campo di copertura 92% del campo inquadrato; ingrandimento 0,95X con obiettivo 50mm.; oculare con correzione diottrica fissa a –1 diottrie, possibilità di aggiungere lenti di correzione.
Messa a fuoco: Manuale su vetro smerigliato con zona centrale microprismatica e stigmometro a spezzamento d’immagine.
Indicazioni nel mirino: Scala dei tempi e delle impostazioni di base sovraimpresse all’area del fotogramma, indicazione luminosa tramite led fuori dall’area di ripresa. Scala dei tempi: da 1/2000 a 4 secondi, led verdi per tempi tra 1/2000 e 1/60, led gialli per tempi tra 1/30 e 4 secondi; la differenza di colore indica la possibilità o meno di scattare a mano libera. Indicazione di sotto o sovra esposizione tramite led rossi. Indicazione del modo manuale tramite led giallo. Indicazione di attivazione della compensazione dell’esposizione tramite led rosso lampeggiante.
Introduzione pellicola: Sistema di attacco rapido e sicuro.
Avanzamento e riavvolgimento pellicola: Leva di avanzamento rapido ad azione singola, 135° di avanzamento totale e 30° di preavanzamento. Riavvolgimento a mezzo manopola. Possibilità di avanzamento motorizzato tramite applicazione di winder esterno, velocità massima di due fotogrammi al secondo.
Contapose: Additivo con azzeramento automatico.
Alimentazione: Corpo macchina due batterie a pastiglia all’ossido d’argento tipo SR44 o alcaline tipoLR44.
Dorso: Intercambiabile; dorso standard con telaietto memo per cartoncino pellicola.
Dimensioni: Lunghezza 131,5 mm; altezza 83 mm; profondità 49,5 mm.
Peso: 445 gr. (solo corpo senza batterie).

ACCESSORI

Winder Pentax ME II: da applicare al fondo del corpo, con impugnatura: permette l’avanzamento della pellicola a fotogramma singolo i in sequenza alla velocità di due foto al secondo.
Dorsi Data ME: imprime la data entro il fotogramma, per l’attivazione doveva essere collegato via cavo alla presa PC a lato del bocchettone porta ottiche.
Borsa pronto.
Adattatore K per obiettivi a vite.
Flash Pentax AF 200S e Pentax AF 160.
Lenti di correzione diottrica da applicare sopra l’oculare.
Disponibili inoltre winder universali, Soligor e altri, da acquistare a proprio rischio.

COME FUNZIONA

Esteticamente la Pentax ME Super è figlia dei suoi tempi. Il corpo è il classico parallelepipedo sul quale si innesta frontalmente il bocchettone porta ottiche, mentre sulla calotta superiore trova posto il pentaprisma in compagnia dei pochi comandi necessari al funzionamento della macchina. Però anche le dimensioni danno nell’occhio: sembra più piccola e compatta delle altre.

La baionetta K della ME Super
La baionetta K della ME Super

Prendendola in mano si ha subito una conferma: è più piccola compatta delle altre, anche più delle leggendarie Olympus serie OM (dalla OM-1 alla OM-4) che batte per pochi millimetri e/o decimi di millimetro. Eppure le sue dimensioni minime non sono un handicap: sta bene in mano e le dita (pollice e indice) si posizionano quasi istintivamente dove serve; inoltre il peso contenuto non affatica e non fa sentire la mancanza, sul lato destro, di qualche sporgenza anatomica utile a migliorare la presa. La macchina era disponibile sia nella classica finitura bicolore nero-argento che in quella completamente nera.
La Pentax ME Super è una reflex 35mm elettronica automatica a priorità di diaframmi e manuale, perfettamente in linea con i dettami tecnici dell’epoca, indirizzata a un’ampia schiera di fotografi. Per invogliare ulteriormente gli acquirenti la ME Super viene dotata di un otturatore in grado di raggiungere il tempo di 1/2000 con un sincro flash pari a 1/125, prestazioni di tutto rispetto nel 1979.
Ma la vera rivoluzione si compie con il sistema di controllo dei tempi in manuale: per la prima volta la vecchia e familiare ghiera viene abbandonata e sostituita da due pulsanti, la cui azione è controllata direttamente nel mirino. Con questo sistema i progettisti della Ashai Optical Company hanno messo subito d’accordo la stampa specializzata e i fotografi più conservatori: i dubbi e le critiche sono stati immancabili e abbondanti, anzi persistono ancora tutt’oggi. Dubbi e perplessità smentiti sia dalla lunga vita commerciale di questa macchina rimasta in produzione per ben otto anni, che dall’efficienza conservata ancora al giorno d’oggi. Anzi a sentire alcuni fotoriparatori è la parte che da meno noie di tutte.

Pentax ME SuperLa Pentax ME Super si rivela una macchina facile da usare, tant’è che il manuale diventa quasi superfluo, ma solo quasi perché una sua lettura non guasta mai! Il manuale di questa macchina, come del resto quello delle altre macchine di quegli anni, è un piccolo libricino che oltre a far capire il funzionamento dell’apparecchio fornisce pure una serie di nozioni utili a chi si cimenta per la prima volta con una reflex, la versione in lingua italiana consiste in 52 paginette copertina compresa. La lettura si rivela piacevole e una volta letto lo si può lasciare tranquillamente a casa senza alcun pentimento.

Vista dell'otturatore e del sistema facilitato di caricamento
Vista dell’otturatore e del sistema facilitato di caricamento

L’introduzione della pellicola, come in altre Pentax della serie M e A, è facilitata dalla presenza di cilindri in plastica attorno al rocchetto ricevente, cilindri tra i quali si inserisce semplicemente la pellicola e la si avanza prestando solo attenzione che il rocchetto dentato faccia presa nelle perforazioni della pellicola. Questo sistema rimane efficiente anche dopo decenni di uso intenso.
Sul dorso, in corrispondenza della leva di carica è collocata una finestrella che permette di controllare il corretto avanzamento e riavvolgimento della pellicola. Cosa utilissima in fase di riavvolgimento se si vuole lasciare la coda della pellicola fuori dal caricatore: l’indicatore a barre rosse e nere smette di lampeggiare quando la pellicola si stacca dal rocchetto ricevente.
Sulla calotta, tra il selettore delle funzioni e la leva di carica è posto un minuscolo oblò che consente di controllare lo stato di carica dell’otturatore, quest’ultimo è pronto a scattare se la finestrella e rossa. Questo dispositivo presenta una peculiarità: il segnale rosso sparisce solo quando parte la seconda tendina, cioè è sincronizzato sulla seconda tendina. Oggi col senno del poi verrebbe da pensare che c’è mancato poco e avrebbero pure realizzato la sincronizzazione del flash, per i tempi lenti, sulla seconda tendina, ma i tempi non erano ancora maturi.

Vista della calotta superiore con tutti i comandi
Vista della calotta superiore con tutti i comandi

Il mirino ampio e luminoso consente un facile controllo dell’inquadratura, solo i valori della scala dei tempi diventano illeggibili in caso di riprese in condizioni di luce scarsa o qualora si sovrappongano a ombre intense. Il vetrino di messa a fuoco rende agevole focheggiare in tutte le condizioni di luce, va notato che lo stigmometro prima e i microprismi poi vanno in crisi con obiettivi aventi un’apertura pari o superiore a f/5,6 (a f/8 sono praticamente inutilizzabili) e per la messa a fuoco non rimane altro che affidarsi all’area smerigliata, sia ben chiaro però che questo non è un difetto della sola ME Super ma affigge, più o meno, tutte le reflex provviste di questo sistema di messa a fuoco.
La centrale di comando è il selettore di funzione che, per sottolineare le sue origini di reflex automatica della ME Super, presenta un blocco meccanico in corrispondenza della posizione AUTO.

In automatismo a priorità di diaframma (posizione AUTO) basta impostare manualmente il valore del diaframma e la macchina si incarica di scegliere il tempo adeguato in relazione alla luminosità della scena inquadrata, un occhiata alla scala dei tempi giusto per evitare errori (sotto o sovra esposizione o il rischio di mosso) e, a meno di non voler usare la compensazione dell’esposizione, si è pronti per scattare la foto. Va detto che la compensazione dell’esposizione con la ME Super è possibile solo procedendo per valori interi (1 EV) agendo sull’apposito comando; invece agendo sulla ghiera della sensibilità (ghiera ASA) si possono effettuare starature a passi di 1/3 di EV.
In manuale (in posizione M) la Pentax ME Super mantiene una facilità d’uso esemplare: basta impostare un diaframma e adeguare il tempo premendo uno dei due pulsanti (o l’incontrario), l’esposimetro, sempre accoppiato (fatto non proprio scontato nel 1979), mantiene sempre il controllo della situazione e avverte prontamente se si sotto o sovra espone. Già i tanto criticati pulsanti si sono sempre dimostrati affidabili e precisi; agli estremi della scala non obbligano a tornare indietro: basta una pressione e si passa da 4 sec. a 1/2000, o viceversa … altro che ghiere.
L’esposimetro è accoppiato solo con il selettore posto su AUTO o su M, ovvero nelle sole modalità in cui l’otturatore funziona in modo elettronico.

La posizione 125X non è solo utile per fotografare con il flash esterno (a meno di non possederne uno originale), ma trattandosi di un tempo a controllo meccanico, torna utile anche in caso di esaurimento delle pile. Non esiste la possibilità di controllare lo stato di carica delle pile, il loro esaurimento è annunciato solo dall’indebolirsi dei led nel mirino; comunque una copia di pile alcaline dura per più di un anno.
Anche la posa B è a controllo meccanico, eliminando il forte consumo di energia che caratterizza, durante le lunghe riprese, gli otturatori controllati completamente dall’elettronica.

Il pulsante di scatto, coassiale al selettore di funzione, attiva prima l’esposimetro e poi fa partire l’otturatore: la corsa del pulsante ha la giusta lunghezza e rende quasi impossibile far partire l’otturatore incidentalmente quando si vuole solo attivare l’esposimetro. Presenta inoltre la filettatura standard per il classico scatto flessibile.

L’esposimetro con cellule al GPD e dopo tanti anni mantiene la sua affidabilità e la sua reattività. Presta la sua opera sia in abbinamento con le ottiche a baionetta che con quelle a vite, ovviamente provviste di adattatore e operando in stop-down.
Le due cellule dell’esposimetro sono poste ai lati dell’oculare e, nelle riprese ove non si porta la macchina all’occhio, si fanno influenzare facilmente dalla luce proveniente dall’oculare; il rimedio consiste nell’oscurare l’oculare con il tappo a corredo o con una mano o con quello che capita al fine di evitare esposizione errate.

L’autoscatto meccanico impostabile con ritardo da 4 a 10 secondi circa; ufficialmente non

Il dorso datario Digital M
Il dorso datario Digital M

è annullabile, ma il trucco c’è: in caso di ripensamenti basta riabbassare la leva, senza più attivarla, e continuare a scattare normalmente, poi con il selettore in posizione L o con l’otturatore scarico si fa semplicemente partire la leva dell’autoscatto e si annulla la sua azione.
Non esiste alcuna possibilità di alzare lo specchio prima dello scatto.
Secondo alcune fonti, mai verificate di persona, dovrebbe pure essere disponibile un tempo meccanico pari a 1/1000.
Come tutte le cose anche questa macchina, per quanto buona e affidabile, non è perfetta.
Per vedere il valore del diaframma bisogna ricordarsi quello impostato, o staccare l’occhio dal mirino per controllare direttamente sull’obiettivo.

Inconvenienti comune a molte ME Super sono la rottura della molla di richiamo della leva di carica che facilmente causa danni collaterali (riparazione fattibile senza problemi da qualsiasi fotoriparatore) e la tendenza del selettore della sensibilità dalla pellicola ad ossidarsi e, di conseguenza, a far fare follie all’esposimetro e qui il rimedio è casalingo tanto efficiente quanto economico: basta inserire un pezzo di carta (tipo quella da fotocopie e non carta patinata) tra la ghiera e il corpo e i contatti si puliscono e la macchina riprende a funzionare alla perfezione per molti mesi, se non anni. Con il passare del tempo molte Pentax ME Super, e derivate, possono bloccarsi completamente per l’indurimento e lo sgretolamento di alcune guarnizioni, o meglio anellini, di plastica facenti parte dei meccanismi di sollevamento dello specchio reflex, in questo caso basta rivolgersi a un buon fotoriparatore e l’inconveniente è presto sistemato garantendo qualche altro decennio di scatti.

PRO
Macchina compatta.
Facilità d’uso.
Esposimetro accoppiato in automatico e manuale.
Informazioni complete nel mirino.
Impostazione dei tempi in manuale tramite pulsanti.
Ampia scelta di obiettivi originali e universali.

CONTRO
Mancanza nel mirino dell’indicazione del diaframma impostato.
Scala dei tempi di esposizione non sempre ben leggibile.
Mancanza di possibilità di memorizzare l’esposizione in automatico, si deve passare al modo manuale.
Impossibilità, con gli obiettivi a baionetta, di controllare la profondità di campo nel mirino.

REPERIBILITA’ E PREZZI

Macchina sempre reperibile in finitura bicolore mentre quella completamente nera è considerare quasi come una rarità ambita in genere dai collezionisti.
Su Ebay non si fatica molto per tovarla in Italia o all’estero, anzi quasi ci inciampa sopra, ma attenzione ai bidoni. Se ci si rivolge a negozianti specializzati in usato e ai mercatini dell’usato la disponibilità è sempre assicurata, certo un controllo è più che doveroso: non la fanno più da oltre 20 anni!
Quotazioni medie dell’usato comprese tra 50€ e 120€ circa, per la versione nera valuto come equo un sovrapprezzo di circa 50€, spesso nel prezzo è pure compreso un 50mm.
Sinceramente non vale la pena spendere di più per una ME Super nera, piuttosto consiglio di investire qualche Euro in un buon SMC Pentax-M 50mm f/1.7.

CONSIDERAZIONI PERSONALI

Questa è stata, e tutt’ora è, la mia prima reflex acquistata in kit con l’SMC Pentax-M 50mm. f/1.7 dopo mesi di piccoli risparmi nel gennaio del 1984; da allora l’ho usata con tutte i tipi di pellicola e diverse ottiche senza mai essere stato deluso dai risultati. Opsss … sono già passati 30 anni!!!! Quasi quasi faccio fatica a crederlo, nonostante tutto i suoi anni non li dimostra e se veramente ha problemi, anche seri, basta un Fotoriparatore (con la F maiuscola) serio e torna come nuova. Per la verità questo vale per tante, non per tutte, macchine sue coeve perché come mi è stato detto dall’ultimo Fotoriparatore che me l’ha rimessa a nuovo “Vada tranquillo per i prossimi anni, anzi decenni, che questa macchina è stata fatta come si deve, altro che …” … e non credo che abbia esagerato.
Ma allora vale la pena per chi non ce l’ha e per chi si avvicina (o riavvicina) al mondo della fotografia su pellicola farci un pensiero? Direi proprio di sì! Vale la pena pensare seriamente a una Pentax ME Super, corredata di un bel 50mm. f/1,7 fisso e fotografare, anzi ricominciare a fotografare … opsss, giusto per non fare pubblicità (tanto nessuno ci paga) lo stesso effetto si ottiene con tante altre macchine fotografiche coetanee della ME Super, a voi la scelta.

 

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