CENNI STORICI
La Rollei 35 rappresenta il più grande successo della casa nel piccolo formato, grazie ad uno stile ed una forma che sono rimaste inimitate fino ad oggi, unite alla precisione meccanica e alle prestazioni di alto livello tipiche dei prodotti Rollei (o Francke & Heidecke). Presentata in origine nel 1966 come la più piccola fotocamera 35mm al mondo è ancora oggi, a quasi cinquanta anni di distanza, un modello di ergonomia senza pari, benchè sia un parallelepipedo dagli angoli quasi spigolosi.
Nella sua storia commerciale, protrattasi fino agli anni ’80, il concetto originale ha visto succedersi differenti modelli, alcuni con caratteristiche aggiuntive e altri con semplificazioni per renderla più economica o adatta ai principianti, oltre a tutta una serie di versioni celebrative o speciali. I vari modelli standard, esclusi quelli speciali, sono i seguenti:
-Rollei 35 (Germany o Singapore): la prima versione, qui recensita, dotata di ottica Tessar 40/3,5 o Xenar , esposimetro CdS
-Rollei 35 B: con ottica Triotar 40/3,5 ed esposimetro al selenio
-Rollei 35 C: il modello B privato dell’esposimetro
-Rollei 35 S: con ottica Sonnar 40/2,8 ed esposimetro Cds
-Rollei 35 T: il modello roginale rinominato dopo l’uscita della S
-Rollei 35 LED: con ottica Triotar 40/3,5 ed indicatore a LED nel mirino per l’esposimetro
-Rollei 35 TE: il modello T con il nuovo indicatore LED
-Rollei 35 SE: il modello S con il nuovo indicatore LED e differente batteria
La fotocamera ebbe grande diffusione in tutte le sue versioni ed è un modello onnipresente ovunque siano in vendita apparecchi fotografici di qualità; complessivamente, si parla di oltre 2.000.000 di esemplari prodotti. Veniva commercializzata generalmente in due varianti estetiche, una cromata con banda centrale nera ed una completamente nera, costruita con solido metallo ed assemblata con precisione assoluta e accompagnata da una pratica custodia in pelle con passante per cintura; vennero, ovviamente, sviluppati tutta una serie di accessori dedicati come flash, filtri e staffe di montaggio.
COME FUNZIONA
Nell’utilizzo della Rollei 35 alcune delle operazioni classiche che ci si aspetta di eseguire su una fotocamera compatta vanno riviste, a causa della particolare filosofia costruttiva che è stata seguita per poter ottenere un tale livello di miniaturizzazione. Anzitutto l’obiettivo: si tratta di un modello retrattile, che contribuisce a ridurre ulteriormente le dimensioni della fotocamera quando la si ripone. Per sbloccarlo bisogna portarlo alla massima estensione e poi ruotarlo leggermente fino all’inserimento di un blocco: se non si completa tale operazione, la macchina non scatta. Una volta scattato, al momento di riporre la macchina, si dovrà armare ancora l’otturatore per poter richiudere l’obiettivo, che altrimenti resterà nella sua posizione: per far ciò, dopo aver caricato mediante la leva di avanzamento, si deve premere il bottone posto sulla calotta superiore e contemporaneamente ruotare leggermente l’obiettivo per sbloccarlo; dopodichè, lo si potrà spingere nella posizione di riposo.
Sulla calotta superiore, oltre al pulsante di sblocco dell’ottica, sono presenti quello di scatto, la leva di ricarica (che si trova, a differenza della gran parte delle fotocamere esistenti, sulla sinistra!) e la finestrella dell’esposimetro; questo è un elemento a cellula CdS alimentata da una batteria al mercurio MR9 da 1,35V. La finestrella circolare della cellula è posta sul frontale della macchina, mentre in quella superiore è posto un ago mobile che indica la lettura, pur senza riferimenti, con il quale si deve far combaciare un secondo elemento mobile (di colore arancio) agendo opportunamente sulle regolazioni di tempi e diaframmi. L’esposimetro è piuttosto preciso ed ha un consumo talmente limitato che la batteria può durare decenni.
La messa a fuoco si regola agendo su una rotella posta all’estremità dell’ottica e parzialmente protetta da una sovracorona; i valori delle distanze sono serigrafati sulla corona esterna della ghiera per essere letti dall’alto. La regolazione della distanza è continua fra 0,9 m e infinito, con una invero brevissima escursione fra i 6 m e il valore massimo. I valori 2m e 6m sono serigrafati in rosso ad indicare quelle regolazioni tipiche per le quali, giocando con l’iperfocale, si riesce ad avere sempre e comunque un’immagine nitida a patto di utilizzare un diaframma sufficientemente chiuso (tipicamente f/8).
I tempi ed i diaframmi si regolano con due apposite rotelle posizionate anch’esse sul frontale della macchina, altra soluzione non comune e di certo spiazzante al primo impatto; per regolare la velocità dell’otturatore, si deve ruotare fino a far coincidere con il triangolo bianco serigrafato il tempo desiderato: si possono scegliere tempi da 1/2 sec a 1/500 sec. I valori sono serigrafati sulla corona esterna della rotella, in maniera da poter essere visionati dall’alto senza rivolgere verso di sè la fotocamera.
Nella parte frontale della rotella sono riportati invece degli indicatori relativi al tipo di pellicola caricata (negativo bianconero, negativo colore, colore daylight e colore tungsteno), che possono essere selezionati agendo su una seconda rotella indicatrice più piccola, installata in posizione concentrica rispetto a quella dei tempi.
Sul lato opposto dell’obiettivo, sempre sul frontale della macchina, sono invece posizionati i comandi per la regolazione dei diaframmi e della sensibilità della pellicola. Il sistema è il medesimo utilizzato per i tempi di otturazione.
I diaframmi si regolano agendo su un pulsante di sblocco posizionato nella parte bassa della rotella ed agendo sulla stessa fino a scgliere l’apertura desiderata nell’intervallo fra f/3,5 e f/22. La lettura avviene, anche in questo caso, dall’alto sulla corona esterna del comando.
La sensibilità della pellicola si regola invece con la seconda rotella concentrica e più piccola, impostando il valore desiderato su una scala doppia contrapposta con valori ASA/ISO da una parte ed equivalenti DIN dall’altra. Non si tratta di un semplice promemoria ma di una vera e propria regolazione che influisce direttamente sulla lettura della cellula esposimetrica.
Le sorprese progettuali non finiscono qui: sul fondello della fotocamera, oltre ai classici elementi quali l’attacco filettato per il cavalletto e il pulsante di apertura dl dorso, ne troviamo altri che sono generalmente posizionati sulla calotta superiore delle fotocamere. Si trovano sul fondello, infatti, anche il contapose, la cui finestrella è posizionata concentricamente all’attacco filettato, e il nottolino di riavvolgimento della pellicola esposta. Il nottolino funziona in riavvolgimento una volta posizionata su R una leva posta nella parte alta del retro, in prossimità del mirino.
Ma, soprattutto, anche la slitta a caldo è in questa posizione, cosa assolutamente inusuale e quasi unica; questo significa che in caso di suo utilizzo, il flash andrà a trovarsi al di sotto della fotocamera, a meno che non la si voglia ribaltare per scattare e, cosa peggiore, potrebbe essere impossibile utilizzare trepiede e flash contemporaneamente.
Anche all’interno, l’impostazione della Rollei 35 è non comune; il fondello è tutt’uno con il dorso e si separa dalla fotocamera agendo sul meccanismo di sblocco posto sul fondo fra la slitta flash e l’attacco del cavalletto. Una volta sfilato possiamo vedere subito come il vano batteria sia accessibile solamente a macchina scarica e aperta: è, infatti, posizionato nella parte alta interna, dove va a posizionarsi il rocchetto della pellicola e, a tal fine, il coperchio ha una particolare forma con scasso per permettere l’alloggio del rullino. Inoltre, il pressapellicola non è installato, come tipicamente avviene, sulla parete interna del dorso, bensì è incernierato al corpo della fotocamera e deve essere posizionato sopra alla pellicola prima di richiudere il dorso, operazione che non richiede particolare perizia ma alla quale comunque bisogna prestare attenzione.
Per il resto, una volta presa la mano con tutte queste “stranezze”, l’uso della fotocamera è molto piacevole e anche piuttosto rapido; l’immagine si compone rapidamente nel mirino, grazie anche alla cornicetta che traccia i limiti del fotogramma, nella quale è presente anche la tacca di riferimento per le riprese a breve distanza. La macchina casca perfettamente in mano ed è facile avere una presa salda che permette riprese a mano libera anche fino ad 1/8 sec.
Se a questo si unisce anche la qualità indiscussa dell’ottica che la equipaggia, si può affermare con sicurezza che il grande successo commerciale che ha riscontrato, nonchè l’approvazione che si legge ancora oggi nelle discussioni fra gli appassionati sono ben meritate.
DATI TECNICI
Modello: Compatta a mirino galileiano.
Formato: 24×36 su pellicola 135.
Ottica di ripresa: Carl Zeiss Tessar 40/3,5
Apertura diaframma: da f/3,5 a f/22
Messa a fuoco: continua da 0,9m a infinito
Otturatore: centrale, tempi da 1/2 sec a 1/500 sec e posa B.
Modi d’esposizione: manuale meccanico,posa B.
Mirino: galileiano con cornice fotogramma.
Autoscatto: no.
Esposizioni multiple: no.
Flash: slitta hot shoe.
Dimensioni: Lunghezza 95 mm; altezza 65 mm; profondità 405 mm.
Alimentazione: 1 pila mercurio MR9/PX625
Peso: 390 gr.
PRO:
Elegante design;
Materiali di costruzione:
Compattezza;
Qualità ottica;
messa a fuoco precisa.
CONTRO:
Mancanza autoscatto.
REPERIBILITA’ E PREZZI
Come detto, la Rollei 35 è piuttosto diffusa, sia nella versione prodotta in Germania sia in quella realizzata a Singapore, ma ciò non vuol dire che le quotazioni siano particolarmente basse. Generalmente, il prezzo si attesta, per esemplari ben conservati, fra i 150 e i 200 euro per le made in Singapore e fino a 250 euro per le made in Germany, con un piccolo aumento se i modelli sono in colorazione nera. Quotazioni differenti e commisurate alle caratteristiche, invece, per gli altri modelli della gamma elencati a inizio articolo.
Le immagini di esempio sotto riportate sono scattate su pellicola Rollei 400s trattata in Xtol stock: