Parlando con amici fotoamatori, ho notato come la pratica di bobinare da sè le pellicole 35mm non sia particolarmente diffusa: in molti la ritengono una inutile complicazione aggiuntiva che non porta, alla fine dei conti, particolari benefici. Per quella che è la mia esperienza, invece, posso dire che, oltre ad essere una operazione piuttosto rapida e senza particolari complicazioni, consente anche un indubbio risparmio economico.
Quello che ci serve sono poche cose:
- una bobinatrice
- una bobina di pellicola
- una changing bag o una stanza oscurata
- caricatori vuoti 135
- nastro adesivo
- etichette adesive
La bobinatrice è un semplice accessorio che permette di alloggiare nel suo interno a tenuta di luce una bobina di pellicola (di lunghezza variabile) e consente di svolgerla per riempire dei caricatori vuoti in modo da preparare dei rullini con un numero di pose a piacere. Sul mercato esistono diverse varietà di bobinatrici, sia nuove che usate, generalemnte vendute a prezzi molto bassi (almeno per quelle più semplici, che sono più che adeguate).
Il tipo di bobinatrice più diffusa è la “Z”, un semplice contenitore plastico con vite di chiusura a tenuta di luce ed una estremità, dotata di feltrini, dalla quale fuoriesce la coda della bobina; qui si innesta ad incastro il portacaricatore che, una volta chiuso, presenta una manovella con la quale si effettua il riempimento del caricatore. Una guida stampata illustra il rapporto fra numero di giri della manovella e numero di fotogrammi che potranno essere impressionati sulla quantità di pellicola caricata: si parte da 6 fotogrammi per arrivare fino a 36. La bobinatrice Z esiste in tre diversi modelli a seconda della capienza, correlata alla lunghezza in metri della bobina che può essere ospitata; i modelli sono indicati semplicemente con la lunghezza massima: Z17, Z30 e Z60, l’ultima delle quali è sicuramente la più conveniente e più diffusa.
Oltre a questa, esistono ovviamente altri produttori e tipi di bobinatrice, magari con features aggiuntive quali il contapose automatico (per esempio le bobinquick), ma in sostanza il funzionamento è grossomodo lo stesso; forse, nel caso della bobinatrice, la regola dello spendere il meno possibile ha una logica.
Una volta che abbiamo la nostra bobinatrice, ci serve qualcosa da darle in pasto: la bobina di pellicola! Ad oggi, sono ancora molti i produttori che offrono bobine di pellicola nelle misure standard di 17m o 30,5m, e solo per dare un’idea riporto in questo elenco quelle più facili da trovare:
- Fomapan 100 Classic 30,5 m
- Fomapan 200 Creative 30,5 m
- Fomapan 400 Action 30,5 m
- Ilford Delta 100 30,5 m
- Ilford Delta 400 30,5 m
- Ilford FP4+ 17 m e 30,5 m
- Ilford HP5+ 17 m e 30,5 m
- Ilford PAN F+ 30,5 m
- Kentmere K100 30,5 m
- Kentmere K400 30,5 m
- Kodak TRI-X 30,5 m
- Rollei Retro 80 30,5 m
- Rollei Retro 400s 30,5 m
- Rollei Digibase CN 200 30,5 m
- Rollei Digibase CR 200 30,5 m
- Rollei RPX 100 30,5 m
- Rollei RPX 400 30,5 m
- Rollei Superpan 200 30,5 m
A parte le due Rollei Digibase (CN negativa e CR positiva), si tratta esclusivamente di pellicole in bianconero; il prezzo si aggira generalmente sui 45 euro per la maggior parte delle pellicole sopra riportate, salendo a poco più di 50 per quelle a colori e a 60-70 o oltre per le Ilford e Kodak. Una volta scelta la pellicola, mancano solo i caricatori: ad oggi, esistono essenzialmente di due tipi, in plastica o in metallo, generalmente senza alcun codice DX stampigliato. Il costo è irrisorio, considerato anche il fatto che possono essere ricaricati un’infinità di volte prima che i feltrini comincino a deteriorarsi. In alternativa, possono essere utilizzati anche caricatori vuoti di pellicole commerciali che abbiamo già sviluppato, se si è avuta cura di estrarre la pellicola senza rovinare l’involucro (a tal proposito, conviene ricordare che i rullini Efke, che ormai stanno scomparendo, possono essere aperti semplicemente facendo leva sul tappo superiore).
Per poterli caricare, è sufficiente aprirli facendo presa sul tappo superiore ed estrarre il rocchetto interno dopodichè, fissare a questo con del nastro adesivo la coda di pellicola che fuoriesce dalla bobinatrice; fatto questo, si reinserisce il rocchetto nel caricatore, avendo cura di far passare la pellicola fra i feltrini. Infine, si chiude il caricatore con il tappo superiore e si è pronti ad inserirlo nell’apposito alloggiamento della bobinatrice per iniziare il caricamento; l’unico inconveniente che può capitare in questa fase è quello di fissare la pellicola dal lato sbagliato, trovandosi così l’emulsione rivolta verso il dorso della fotocamera. E’ sufficiente, però, prestare un minimo di attenzione a come deve essere inserito il caricatore nella bobinatrice, per evitare di sbagliare il verso. Una volta effettuati i giri necessari per ottenere il numero di fotogrammi voluti, consiglio di aggiungere un ulteriore giro di manopola prima di estrarre il caricatore.
Aperto l’alloggiamento, si procede a tagliare la coda della pellicola avendo cura di lasciarne fuori una
piccola porzione sia dal lato bobinatrice sia da quello caricatore; la bobinatrice può ora essere riposta mentre è necessario creare la coda del rullino per il caricamento in macchina. Per fare ciò, tirare la pellicola fuori dal caricatore contando dodici perforazioni, dopodichè con una forbice si taglia partendo dalla metà del lato corto all’estremità della pellicola fino all’ottava perforazione; da questo punto, si inclina il taglio per creare la L tipica della coda e ricongiungersi al lato lungo della pellicola: il ricongiungimento avviene grossomodo all’altezza della decima perforazione. In ultimo, si smusseranno gli angoli vivi e avremo il nostro rullino pronto per essere caricato in macchina! Tutta l’operazione non richiede più di quattro-cinque minuti. In ultimo, consiglio di apporre un piccolo adesivo sul caricatore che indichi il tipo di pellicola caricata e il numero di pose, soprattutto quando si usano più bobine di differente tipo.